Covid, Le scuole restano aperte. Commissari: «Non siamo al corrente di criticità»

Nel riquadro: il Presidente della Commissione, Aldo Lombardo

I casi positivi al Covid-19 aumento in Italia, in Calabria e proporzionalmente anche a Simeri Crichi. Crescono i casi e cresce anche la preoccupazione del comparto genitoriale.

Dall’avvio del secondo semestre scolastico, sono tantissimi i bambini che non hanno ancora fatto rientro nelle aule. Tanti i genitori e le rappresentanze studentesche che chiedono a gran voce il ripristino della Dad, molti altri chiedono invece un ritorno in presenza ma in sicurezza.

Stamane la nostra redazione ha incontrato, negli uffici comunali, la Commissione straordinaria alla guida del Comune di Simeri Crichi, sottoponendo loro alcuni quesiti relativi alla situazione di apprensione che attanaglia genitori, insegnati ed alunni.

I Commissari Lombardo, Tedesco e Tripodi hanno categoricamente escluso la possibilità di una loro ordinanza di chiusura degli edifici scolastici in quanto ogni provvedimento che non rispetti i criteri contenuti nelle normative nazionali verrebbe immediatamente impugnato dinanzi al Tar ed annullato (come già accaduto per la regione Campania). A rimarcare il concetto è stato anche il premier Draghi nell’ultima conferenza stampa, ribadendo i protocolli varati dal Ministero dell’Istruzione per il ripristino della Dad che sarà attivata esclusivamente nei seguenti casi:

  • 1 positivo nelle classi di bambini fino a 6 anni;
  • 2 positivi nelle classi di bambini da 6 a 12 anni;
  • 3 positivi nelle classi di ragazzi da 12 anni in poi.

Naturalmente il caso viene preso in considerazione solamente se il soggetto positivo sia stato effettivamente in aula.

La Commissione straordinaria ha altresì ribadito la propria totale disponibilità al confronto sia verso i cittadini e le famiglie, sia verso le istituzioni scolastiche. «Attualmente non siamo stati messi al corrente di situazioni critiche che interessino la comunità scolastica di Simeri Crichi, tantomeno di possibili focolai nelle sedi» hanno ravvisato i funzionari governativi, specificando come a disporre l’eventuale didattica a distanza, nei casi indicati dalla normativa, debba essere il Dirigente scolastico e non l’Ente comunale che può certamente intervenire ma in casi straordinari, evitando ad ogni modo di prevaricare sull’autorità del Dirigente dell’istituto.

Resta quindi la preoccupazione delle famiglie mentre i giorni scorrono e le assenze per i bambini restano ingiustificate. La normativa non ammette infatti margini di interpretazione: se non vi è un’ordinanza di quarantena domiciliare, bisogna andare a scuola e questo vale tanto per gli alunni, quanto per i docenti ed il personale dell’Istituto che, con tutte le ambiguità e i timori del caso, si ritrovano costretti a presenziare in aula pur essendo entrati a stretto contatto con soggetti positivi.

Pubblicato da Redazione

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