Botta e risposta Mancuso-Garcea, «Il Comune non ha il diritto di costituirsi parte civile»

Pietro Mancuso

Botta e risposta nell’arena dei social network tra i capogruppo degli schieramenti di maggioranza ed indipendenti del Consiglio comunale di Simeri Crichi. Ad accendere il dibattito era stata, stamattina, una nota a firma dei consiglieri Garcea, Commisso e Alberto (qui) in cui veniva manifestato il rammarico per la mancata costituzione di parte civile nel procedimento giudiziario “Basso Profilo” che vede imputato l’ex assessore comunale Saverio Brutto e di cui si terrà udienza preliminare nella giornata di domani. Gli indipendenti avanzavano un’esplicita richiesta di delucidazioni «nell’interesse e per conto dei cittadini di Simeri Crichi», risposta giunta in modo informale dal chiamato in causa.

Una nota «altamente diffamatoria» la definisce Pietro Mancuso nella sua risposta (pervenuta anche in redazione), intimando al capogruppo Garcea, la volontà di adire alle sedi opportune per via di una premessa che, per il sindaco, risulterebbe invalidante dell’intera questione: «il Comune di Simeri Crichi non ha il diritto di costituirsi parte civile».

A sostegno di tale tesi, il primo cittadino, con riferimento al citato art. 74 c.p.p., chiarisce come «il processo Basso Profilo è stato instaurato per l’accertamento di oltre 100 ipotesi di reato in cui il Comune di Simeri Crichi non figura quale soggetto danneggiato dalle condotte che vengono ascritte agli imputati così come del resto avvalorato dal contegno della Procura di Catanzaro che individua tra le parti offese la Regione Calabria, la Provincia di Crotone e di Catanzaro, il comune di Catanzaro, il comune di Sellia Marina, il comune di Botricello, il comune di Cutro ed il comune di Roccabernarda e non quello di Simeri Crichi. Solo in tale ipotesi – aggiunge Mancuso – la richiesta sarebbe stata fondata, ma non avrei di certo atteso il tuo intervento (si riferisce al solo Garcea, ndr) per costituirci parte civile ed eventualmente rinunciare alla difesa dei miei assistiti per ovvi motivi d’incompatibilità».

La richiesta sarebbe stata comunque possibile, per quanto si apprende, ma, deduce Mancuso, «sarebbe stata dichiarata inammissibile dall’Autorità Giudiziaria, senza parlare dello spreco economico per l’incarico legale».

Pubblicato da Redazione

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