C’è anche una parte di Simeri Crichi al tavolo instaurato nella giornata di ieri presso la Cittadella regionale a Catanzaro, dove il presidente della Regione Occhiuto e l’assessore allo Sviluppo economico e Attrattori Culturali, Rosario Varì, hanno incontrato gli amministratori di Baker Hughes, azienda di tecnologia al servizio dell’energia e dell’industria che progetta, produce e fornisce soluzioni tecnologiche all’avanguardia – operando principalmente attraverso la società Nuovo Pignone – e che ha annunciato nei giorni scorsi un piano per potenziali nuovi investimenti in Calabria fino a circa 60 milioni di euro nei prossimi anni. Con i vertici regionali hanno dialogato Paolo Noccioni (presidente di Nuovo Pignone), Paolo Ruggeri (vicepresidente e direttore degli affari generali), e appunto la nostra concittadina Maria Francesca Marino, che dirige la sede Baker Hughes situata nella frazione di Vibo Marina dal 2021.
La storia di Maria Francesca Marino è ben nota: da Simeri Crichi, dove trascorre l’infanzia e completa i primi cicli di istruzione, arriva a Pisa per gli studi universitari diventando ingegnere. Passati 16 anni da quando ha lasciato la Calabria, ha sentito il richiamo verso le proprie radici, un richiamo così forte da spingerla a rientrare nella Regione che le ha dato i natali e rilanciarla nell’economia mettendo a frutto le sue capacità manageriali. In questi anni di gestione ha così instaurato un legame profondo con la città di Vibo Valentia, che le ha riconosciuto il premio “Porto Santa Venere 2023” «per il tenace impegno in un’azienda leader del settore metalmeccanico che investe sul futuro nel nostro territorio, producendo macchinari di alta tecnologia esportati dal porto di Vibo Marina in tutto il mondo. Per la particolare attenzione ai temi dell’innovazione, della formazione e del lavoro femminile, della promozione del sociale e dell’ambiente. Per aver scelto di ritornare nella nostra Calabria, e per l’amicizia che la lega alla comunità di Vibo Marina. In segno di riconoscenza e stima».
Tornando all’incontro tenuto in Regione, Maria Francesca Marino, in qualità di direttrice dello stabilimento di Vibo Valentia, ha illustrato in maniera più dettagliata alle più alte istituzioni regionali la proposta industriale di Baker & Hughes, che prevede da un lato la realizzazione di un nuovo insediamento industriale presso il porto di Corigliano Calabro che servirà alla realizzazione delle strutture dei moduli esportati in tutto il mondo, per la produzione di energia, la compressione dei gas e a supporto di soluzioni per la transizione energetica, dall’altro la previsione di un piano triennale di espansione per il proprio sito di Vibo Valentia, nato circa 60 anni fa, e in cui si prevede non solo un ampliamento della produzione della componentistica, ma anche la nascita di un nuovo centro di ricerca e sviluppo.
Nel corso della riunione sono state anche prospettate le importanti ricadute occupazionali legate a questi nuovi investimenti industriali e le conseguenze positive relative all’aumento dell’indotto sul territorio e sulle filiere di produzione locali. Si stima che i nuovi investimenti su Vibo e Corigliano, una volta a regime, possano portare alla creazione di oltre duecento nuovi posti di lavoro tra occupazione diretta e indiretta, che potranno aumentare in base ai carichi di lavoro e all’andamento del mercato dei moduli industriali. Per reclutare queste risorse, tra tecnici e operatori, Baker Hughes intende attivare diversi percorsi di formazione dedicati e accademie specializzate, grazie anche alla collaborazione con il sistema educativo calabrese. Accanto all’impatto occupazionale, si potrà sviluppare anche un notevole indotto locale, soprattutto nel settore metalmeccanico e logistico.
Soddisfazione è stata espressa dai vertici della Regione, che da circa un anno e mezzo hanno intrapreso una fitta interlocuzione con l’azienda di tecnologia finalizzata proprio a una massiccia espansione industriale in Calabria dalle rilevanti ricadute in termini occupazionali e di sviluppo territoriale.