Il 6 febbraio la Confederazione Italiana Liberi Agricoltori terrà una manifestazione nazionale a Matera, come prima tappa della mobilitazione in corso in tutta Italia che si sta svolgendo nelle regioni con presidi, incontri con i prefetti, associazioni dei consumatori, sindaci, forze politiche e assessori all’agricoltura con l’obbiettivo, tra l’altro, di creare una forte consapevolezza sullo stato della crisi che attraversa il settore primario. Tutte le iniziative si svolgono evitando rigorosamente blocchi che possono arrecare disagi ai cittadini, lavoratori di tutti i settori.
Queste per LiberiAgricoltori le principali criticità:
- una riforma della PAC punitiva per le aziende e cervellotica nella sua applicazione;
- una difficoltà crescente nella collocazione sul mercato dei prodotti agricoli nazionali;
- prezzi all’origine sempre meno remunerativi in virtù anche dell’elevato aumento dei costi di produzione;
- una sempre maggiore difficoltà ad individuare produzioni che possano avere più successo sui mercati;
- la concorrenza sleale di prodotti a bassissimo costo provenienti da altri paesi, dove i controlli sanitari sono inesistenti;
- l’inesorabile processo di indebitamento delle aziende agricole;
- le politiche di favore per le aziende industriali a monte e a valle della filiera, sì che le aziende agricole restino senza alcuna protezione;
- la mancanza di controlli adeguati alla sicurezza alimentare per i cittadini su quanto proviene dall’estero.
Tutto ciò rischia di determinare un’ulteriore e consistente riduzione delle produzioni nazionali ed una crescente esposizione all’importazione di prodotti agricoli non sempre all’altezza delle produzioni nazionali.
In particolare, LiberiAgricoltori chiede al Governo l’adozione di interventi immediati per:
- Una deroga immediata sulla messa a riposo del 4% delle superfici aziendali e un limite percentuale all’uso di mellifere;
- Il rispetto da parte dell’industria e della GDO della norma che prevede il divieto della vendita di prodotti agricoli al di sotto dei costi di produzione;
- Il settore lattiero caseario e zootecnico più in generale, sia di pianura che di collina-montagna dove, in particolare nelle aree interne, l’allevamento finisce per rimanere l’ultimo baluardo alla desertificazione e al dissesto idrogeologico. Un settore, quello zootecnico, ormai sul punto del non ritorno;
- La creazione immediata di un registro delle produzioni lattiere che consenta di monitorare la produzione di latte e valutare la corrispondenza tra latte consegnato e formaggi prodotti;
- Il settore del grano duro, il quale richiede un’immediata programmazione dei controlli sulla qualità dei grani importati dalla Turchia ed altri Paesi extra UE a tutela soprattutto dei consumatori; attivando, allo stesso tempo, il sistema Granaio Italia per le aziende agricole, in modo da avere una quantificazione esatta dei volumi prodotti;
- La promozione di un’agricoltura sempre più sostenibile in cui l’Europa sostenga in maniera più adeguata la fase di passaggio dal metodo di coltivazione convenzionale a metodi più sostenibili (biologico, integrato ecc.), attraverso adeguati incentivi per compensare i maggiori costi e la minore produzione e considerato che i prezzi all’origine continuano ad essere troppo bassi;
- L’ eradicazione della fauna selvatica in eccesso e il completo ristoro dei danni subiti da agricoltori e cittadini;
- Individuare i responsabili della propagazione della Peste Suina Africana, comprese quelle autorità pubbliche che hanno permesso il diffondersi della malattia;
- I controlli sulle speculazioni che portano i prezzi al ribasso continuo in ogni comparto produttivo;
- L’attivazione di politiche atte al contenimento dei costi di produzione e per l’immediata eliminazione delle accise sui carburanti agricoli;
- L’eliminazione di tutti carichi fiscali a carico delle aziende agricole e per una moratoria su tutti i debiti fiscali e previdenziali, comprese le cartelle sulle quote latte;
- L’eliminazione di tutta la burocrazia inutile a carico delle aziende agricole;
- Il commissariamento di tutti gli enti, pubblici o partecipati, che non hanno bilanci in ordine e di quegli enti, come i Consorzi di Bonifica, gestiti in modo privatistico e non nell’interesse pubblico.
Le richieste e le proposte della Confederazione Italiana LiberiAgricoltori, oggi, sono state oggetto di un incontro di una delegazione dell’organizzazione composta dai presidenti provinciali e regionale con L’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo e il direttore generale Giacomo Giovinazzo, presso il Dipartimento Agricoltura. Nel corso dell’incontro, il presidente regionale LiberiAgricoltori, Giuseppe Mangone, ha espresso un giudizio positivo sul lavoro svolto dall’assessore e da tuto il dipartimento, soprattutto per quanto riguarda l’emanazione dei bandi e l’erogazione delle risorse. pur in presenza di alcune criticità non ancora superate.
In particolare, è stato sollecitato un provvedimento esplicativo per alcuni articoli della legge regionale sull’agriturismo che, allo stato, la regione dà una interpretazione, secondo LiberiAgricoltori, errata e che sta bloccando l’iscrizione delle aziende all’albo regionale per l’agriturismo.
Inoltre, all’Assessore, è stato richiesto di provvedere ad indire l’audizione pubblica per l’IGP bergamotto di Reggio Calabria dopo che, finalmente, il Ministero dell’Agricoltura ha approvato la stessa IGP e il relativo disciplinare di produzione.
L’Assessore ha espresso piena condivisione sulle questioni poste alla base della mobilitazione della LiberiAgricoltori ed ha assunto l’impegno di affrontare, nei prossimi giorni, le questioni poste che dipendono dalla regione.