Uno spettacolo raccapricciante quello a cui abbiamo assistito nella mattinata odierna, portando le nostre telecamere lungo quei terreni che nei giorni scorsi erano completamente inghiottiti dalle fiamme. Ettari su ettari oramai carbonizzati.
In quelle vaste aree in cui era possibile ascoltare il canto delle cicale, degli uccelli e quel suono inconfondibile e rilassante della natura incontaminata, oggi regna un assordante silenzio. Un silenzio che non è però sinonimo di pace, bensì di distruzione, di annientamento di un habitat, di deturpazione di quel paesaggio che colorava di verde le colline di Simeri Crichi.
In questo viaggio ci accompagna chi ha assistito inerme alla polverizzazione di questo patrimonio naturalistico. Il consigliere comunale Giuseppe Palaia, tra i membri del Centro Operativo Comunale per la gestione delle emergenze, è stato tra i primi a raggiungere il posto e seguire le operazioni di spegnimento coordinate da Vigili del fuoco e Carabinieri.
Ad un certo punto le parole sono superflue a descrivere il danno immane subito dal territorio. Sembra di camminare su un sentiero che porta alla bocca dell’Etna. Ora ci vorranno decenni prima che tutto possa ristabilirsi. Tanta amarezza.