Nonostante le campagne promosse dall’Arma dei Carabinieri per prevenire e contrastare le dilaganti truffe agli anziani, non si ferma l’azione dei malviventi a danno di quanti cadono in raggiri architettati in modo meticoloso con l’intenzione di estorcere denaro.
Negli scorsi giorni, diverse truffe, con stesso modus operandi ma con risultato differente, si sono sviluppate nella provincia di Catanzaro tra cui proprio a Simeri Crichi. Un piano oramai consolidato volto a trarre in inganno le ignare vittime, sfruttando, tra l’altro, sentimenti come paura, ansia e preoccupazione che nascono da ricostruzioni fantomatiche messe in atto dai truffatori.
Mentre nella vicina Zagarise i truffatori sono stati in grado di sottrarre un bottino da 6 mila euro, a Simeri Crichi, fortunatamente, la truffa è stata sventata un attimo prima che si potesse concretizzare.
Nella tarda mattinata, una donna è stata contattata da un fantomatico avvocato che avrebbe riferito alla stessa di un incidente stradale che avrebbe coinvolto il figlio. L’uomo era addirittura a conoscenza di come la donna si chiamasse, così come del nome del figlio e non solo. Per quanto viene riferito, all’interno dell’abitazione, insieme alla donna, era presente anche un secondo figlio che però avrebbe lasciato l’abitazione un attimo prima che squillasse il telefono. Il fatto ha suscitato seri dubbi circa la possibilità che l’abitazione fosse sorvegliata in attesa che la donna venisse lasciata sola in casa.
Il truffatore avrebbe così detto alla donna di mettersi in contatto con il figlio. Nel panico e nella preoccupazione, la mamma compone il numero ma dall’altra a rispondere è un’altra persona, un uomo che si presenta come il maresciallo Michele Albertini, riferendo alla donna che il figlio stava bene ma era in stato di fermo e dunque fosse impossibilitato a parlare al telefono.
Il metodo utilizzato dal truffatore per deviare la telefonata resta ignoto o lo stesso potrebbe aver indotto la donna a comporre il numero senza chiudere la telefonata. “Per evitare che suo figlio possa incorrere in pene più pesanti, dovrebbe farci avere 4800 euro”, la richiesta del truffatore all’ignara vittima, una cifra che la stessa afferma di non avere a disposizione. Lo spacciatosi maresciallo, pronto ad ogni evenienza, riferisce alla donna che una parte della somma sarà anticipata dall’avvocato ma che la restate parte dovrà essere compensata in qualche modo.
“Suo figlio mi riferisce che avete degli oggetti in oro in casa, se possiede una bilancia potrebbe dirmi qual è il peso?”. Prima che la donna potesse dare riscontro, fortunatamente a rientrare in casa è il secondo figlio che resosi conto dello stato di agitazione della madre, raccoglie il telefono per comprendere cosa stia succedendo. Al cambio di voce e considerata la presenza di un giovane in casa, il truffatore desiste, cambia discorso e finge di aver probabilmente sbagliato numero.
Il fatto, nonostante non si fosse concretizzata la truffa, è stato comunque denunciato alle autorità del posto che ribadiscono la massima attenzione e prudenza così come l’utilità di mettere in guardia genitori ed anziani familiari da possibili raggiri che potrebbero vederli loro malgrado vittime di una ignobile truffa.