Durante la notte di domenica 25 marzo avverrà il passaggio dall’ora solare all’ora legale. Introdotta per la prima volta già nel 1916 per esigenze economiche legate alla Prima Guerra Mondiale, l’ora legale in Italia prevede che le lancette dell’orologio vengano spostate avanti di un’ora durante la notte dell’ultima domenica del mese di marzo, precisamente alle 2, in maniera da non influenzare la circolazione dei mezzi pubblici.
Questa pratica, proposta da Benjamin Franklin nel 1784, è ad oggi ancora in uso in molti Paesi del Nord America e dell’Europa Centrale; il suo scopo principale è quello di sfruttare al meglio le ore di luce durante il periodo estivo, pervenendo così anche ad un notevole risparmio energetico, dovuto ad un’accensione posticipata di lampadine ed elettrodomestici. Infatti, secondo i dati raccolti da Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana, grazie all’uso dell’ora legale l’anno scorso avremmo risparmiato ben 567 milioni di chilowattora ed evitato l’emissione di 320 mila tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera.
Non tutti, però, sono d’accordo con questa convenzione: recenti sono state, infatti, le richieste avanzate da parte di due deputati del Parlamento europeo al fine di abolire il passaggio all’ora legale. Secondo alcuni studi, il cambiamento dell’orario apporterebbe dei disturbi al nostro organismo, dovuti a una diversa esposizione alle ore di luce e buio che non viene subito assimilata dall’orologio biologico umano, un ritmo interno che regola gli orari di sonno e veglia.
Nonostante queste divergenze, però, il passaggio all’ora legale rimarrà in vigore; ciò ci permetterà di godere di un’ora in più di luce e risparmiare notevoli quantità di energia elettrica, tutelando, così, anche il nostro pianeta.