Simeri Mare, distrutto il gazebo di una ragazza disabile: vergogna senza fine

Il Gazebo appena costruito e dopo l’atto vandalico

Sabato 27 agosto. L’ultimo weekend che Giulia e i suoi genitori avrebbero voluto trascorrere serenamente al mare, così come spesso hanno fatto durante la stagione estiva. Qualcuno però non glielo ha permesso.

Prima di passare alla cronaca c’è un elemento in questa storia che necessita di non essere trascurato: Giulia è una ragazzina che ha gravi difficoltà motorie e neurocognitive e per godere di una giornata al mare – che ama tanto –  ha bisogno di una struttura che le garantisca spazi d’ombra molto più ampi di quelli che riesce a coprire un ombrellone, oltre che una maggiore libertà di movimento, insomma di godere delle nostre splendide costa col minor disagio possibile. Così da anni la famiglia beneficia di un’autorizzazione rilasciata dall’Ufficio comunale del Demanio marittimo che le consente di installare su una porzione di spiaggia un piccolo gazebo, e ogni anno è papà Salvatore a costruirlo all’inizio della stagione balneare per poi smontarlo al termine.

Specifichiamo che la suddetta autorizzazione non è un trattamento privilegiato che si vuole riservare alla famiglia di Giulia, ma è pura e semplice applicazione dell’articolo 3 della nostra Costituzione finalizzato al raggiungimento dell’uguaglianza di tutti, anche, quando serve, attraverso l’abbattimento delle barriere che questa uguaglianza la ostacolano. Infatti il gazebo di Giulia non è il solo a essere stato impiantato sulle spiagge di Simeri Mare, ma è l’unico a essere stato vandalizzato.

Fatto sta che sabato scorso la famiglia di Giulia una mattinata di relax al mare non ha potuto godersela, perché del gazebo sono rimaste soltanto due assi di quelle che costituivano la struttura intera. Increduli dello scenario che hanno ritrovato davanti ai loro occhi mamma Silvia e papà Salvatore hanno indagato tra i bagnanti che abitualmente frequentano il tratto di spiaggia su cui sorgeva la freschiera – che è quello compreso tra i due stabilimenti turistici, alle spalle dell’Ecomostro– e dai quali hanno appreso che in realtà la struttura si trovava in quello stato già da qualche giorno.

Saranno state le raffiche di vento che nei giorni precedenti hanno interessato la costiera di Simeri Mare o sarà stata la mano di qualche vandalo? Alla famiglia di Giulia la prima ipotesi ha convinto poco, anzi per nulla, dal momento che negli anni aveva ben retto a intemperie di ben altra entità e così ha sporto denuncia ai Carabinieri, che dai primi rilievi effettuati sul posto sembrerebbero confermare la matrice vandalica.

“La mia indignazione è massima, non c’è più rispetto per la disabilità – sono le parole che ci ha rilasciato mamma Silvia- e vorrei che chi ha fatto questo potesse trovare un po’ di buon senso e mettesse la mano sulla coscienza, pensando a chi soffre quotidianamente gravi disagi ed evitando di causare ulteriori difficoltà solo per il proprio divertimento. L’unica cosa che desidero è che queste persone chiedano scusa a mia figlia”.

Ora la stagione balneare volge al termine, papà Salvatore ha già portato via quanto restava del gazebo e in attesa della prossima stagione estiva, quando il gazebo tornerà a essere ristabilito, tutti tornano alla propria routine. E qui giunge il momento di chiedersi: non sarebbe ora che in vacanza, ma una vacanza lunga, magari perpetua, ci andasse il vandalismo?

Pubblicato da Francesco Antonio Pollinzi

Caporedattore centrale.