Come è ormai ben risaputo, la partita contro la Nuova Di Francia, arbitrata da un magistrale Leonardo Sgro, ha dato esito negativo per i bianco-verdi, costretti a cedere, ai ragazzi di Santa Caterina, l’ambito posto nella successiva categoria.
Non bastano le immagini per testimoniare la delusione mista a rabbia dei giocatori, dei tecnici, della dirigenza e dei tifosi della Life Simeri Crichi. Un pianto liberatorio, accompagnato da un lunghissimo applauso successivo al triplice fischio, a dimostrazione degli alti valori che contraddistinguono ogni componente della società, del gruppo, della famiglia calcistica di Simeri Crichi che resterà comunque nella storia per aver giocato un campionato, il suo primo campionato, ricco di emozioni e soddisfazioni, un campionato che è riuscito ad aggregare l’intera cittadinanza del paese dentro e fuori casa, facendo spostare decine, quasi centinaia di tifosi con il solo intento di spronare e supportare i propri giocatori.
Chi era presente a gremire gli spalti del “Marchese Di Francia” lo sa. Sa che quei ragazzi scesi in campo ci tenevano veramente. Chi li ha ascoltati, chi li ha visti negli spogliatoi prima del fischio d’inizio, sa che l’unico intento era quello di portare a casa la vittoria. Ma “il calcio è strano” direbbe qualcuno. Forse, allora, questa promozione non la meritavamo. Forse non abbiamo dato davvero il massimo dalla prima all’ultima giornata. Forse bisognava essere maggiormente presenti agli allenamenti o forse ancora bisognava crederci di più. Sono tanti gli interrogativi che ognuno continua a farsi, che ognuno si è fatto nell’infinito tragitto di ritorno a casa, a bordo di un pullman che trionfante doveva fare il suo ingresso nel nostro amato paese. Sapete però cosa c’è? Che una festa vera e propria non c’è stata, ma una grande vittoria sì: la vittoria di aver mantenuto un gruppo vivo e bello, fatto di amicizia reciproca e condivisione; la vittoria di aver trasformato ogni litigio in esperienza ed aver poi chiesto scusa o comunque non essere mai andati via; la vittoria di essere ancora, nonostante si giochi in una umile terza categoria, un riferimento per tanti ragazzi, bambini e famiglie che, nonostante tutto, torneranno a vederci e sostenerci come il primo giorno.
Un forte grazie, da parte della società, è rivolto ai giocatori che hanno investito tempo ed energie in partite ed allenamenti, un grazie per la loro costanza e per averci creduto fino all’ultimo minuto. Grazie al presidente Elia per aver dato tutto sé stesso ed aver incoraggiato i ragazzi prima di ogni competizione e soprattutto per aver saputo come riprenderli quando tutto sembrava svanire. Grazie al mister Talarico per la sua presenza ed i suoi preziosi consigli e soprattutto per non aver mai abbandonato i ragazzi, in particolare nei momenti più difficili. Grazie al vicepresidente Catizone, spirto di questa squadra, sempre disponibile e pronto ad ogni richiesta. Grazie a tutti i membri della dirigenza: a Camino, Coppoletta, Lorenzo, Melia e Riccelli per aver dato il massimo, contribuendo a vario titolo alla crescita della società. Grazie ai telecronisti ed ai numerosissimi telespettatori che di domenica in domenica hanno seguito, da ogni parte d’Italia e del Mondo, la diretta streaming delle nostre partite. Un immenso grazie è rivolto ai nostri tifosi ed all’intera cittadinanza di Simeri Crichi per l’affetto dimostrato e per quello che continueranno a dimostrarci il prossimo anno. Infine il grazie più importante lo dobbiamo ad un amico, un padre, un fratello, al nostro più grande ultras che non c’ha mai abbandonato e di cui, i ragazzi, hanno orgogliosamente portato il nome dietro la propria divisa, un gesto atto a significare la sua costante presenza nel guardarci le spalle per darci uno sprono in più: grazie Pietro Lorenzo per averci accompagnato in questa prima avventura.
La Life Simeri Crichi chiude questo primo campionato a testa alta e con i piedi per terra, pronta a scendere nuovamente in campo il prossimo anno. Grazie a tutti voi.
Uff. Stampa “Life Simeri Crichi”