L’improvvisa scomparsa della Presidente Jole Santelli ha scosso inevitabilmente anche l’impianto istituzionale della Regione Calabria, che si trova adesso a dover sopperire alla mancanza di una guida. L’interrogativo che molti calabresi, ancora sgomenti dalla tristissima notizia di stamane, si sono posti è relativo a ciò che accadrà da ora e chi erediterà il gravoso incarico che la governatrice Santelli portava avanti tenacemente dallo scorso 26 Gennaio.
Anche se dal 1999, anno della riforma Costituzionale di quegli articoli che disciplinano l’elezione diretta del Presidente della Giunta regionale, ci si trova davanti al primo caso di decadenza di un Presidente regionale per cause naturali, nella prassi è già stata applicata una disciplina simile quando, nel 2014, l’allora presidente Scopelliti venne rimosso dall’incarico. In diritto bisognerà attenersi alle disposizioni dell’articolo 126 della Costituzione che in casi simili prevedono le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio stando al principio “aut simul stabunt aut simul cadent”, e alla lettura combinata degli articoli 33 dello Statuto Regionale e 60 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, che prevedono il primo il ritorno alle urne e il secondo la presa d’atto dello scioglimento del Consiglio.
In concreto sarà l’attuale vicepresidente della Regione, Nino Spirlì (Lega), ad assumerne la guida. Il nuovo presidente ad interim sarà tenuto entro 10 giorni a convocare il Consiglio regionale per determinarne lo scioglimento e successivamente a indire entro sessanta giorni nuove elezioni, “traghettando” la regione esclusivamente per ciò che concerne l’ordinaria amministrazione. Dunque la Calabria ritornerà presto alle urne, e secondo le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini ci sarà “da tenere conto delle questioni relative alla pandemia e ai provvedimenti che i Ministeri adotteranno in ordine alla celebrazione di nuove elezioni”.