Ritorno a scuola, Mancuso: «Non bastano i soli contagi per fermare le attività in presenza»

Pietro Mancuso, sindaco Simeri Crichi

Riprenderanno domani le attività didattiche in presenza in tutti gli istituti di istruzione primaria e secondaria di primo grado nell’intero territorio regionale, le scuole superiori resteranno invece in Dad fino al 31 gennaio. È questo il quadro della situazione che si presenta a margine di una controversia, ancora non conclusa, tra la Regione Calabria, con il suo rappresentante Nino Spirlì ed il Tar che ha impugnato l’ordinanza del presidente facente funzioni limitatamente alla sezione che avrebbe consentito agli alunni di elementari e medie di restare a casa fino al 15 gennaio.

Numerose le lamentele e polemiche scaturite dalla sentenza per via del continuo aumento dei contagi che vede la nostra regione tra le uniche cinque con un Rt superiore ad 1 che, conseguentemente, estenderà, secondo quanto disposto dall’ultima ordinanza ministeriale, l’area arancione fino alla metà del mese.

Molti i genitori che, nelle ultime ore, continuano ad interrogarsi sulla questione, se sia effettivamente sicuro, domani, accompagnare o meno i propri figli a scuola e se le stesse istituzioni scolastiche siano in grado di limitare ogni possibilità di contagio.

Sulla questione ha ritenuto opportuno intervenire anche il primo cittadino di Simeri Crichi, Pietro Mancuso, con una dichiarazione volta a chiarire alcuni aspetti giuridici «in modo che ognuno possa avere chiaro il quadro normativo in cui ci troviamo».

«Come tutti sappiamo – ha scritto Mancuso – vige il Dpcm su tutto il territorio nazionale e prevede l’apertura delle scuole da giorno 8 gennaio in presenza per infanzia, primaria e medie. Soltanto aspetti contingenti connessi alla tutela della salute possono indurre il presidente della regione e/o i sindaci a derogare al Dpcm e così chiudere le scuole. Nel nostro caso Spirlì ha motivato la chiusura delle scuole sul presupposto che in Calabria il tasso di contagio era notevolmente cresciuto. Tale presupposto – ha dunque spiegato il sindaco – è stato ritenuto illegittimo dal TAR che ha così annullato l’ordinanza di Spirli’ facendo rivivere quanto stabilito dal Dpcm».

Da ciò il sindaco ha dunque specificato come «non basta che il contagio sia presente nell’ambito di una comunità ma sono necessarie altre circostanze specifiche che caso per caso evidenzino un pericolo di contagio connesso allo svolgimento dell’attività didattica, la quale già di per se’ deve svolgersi secondo il protocollo COVID sulla sicurezza (mi riferisco al distanziamento, sala covid, dispositivi ed altro)».

«Se così stanno le cose giuridicamente parlando, come Sindaco non posso che invitare i genitori ad agire secondo la propria coscienza nella consapevolezza di trovarle due modi di pensiero – ha quindi aggiunto Mancuso – Nei giorni precedenti infatti mi sono già imbattuto in genitori che temono per l’apertura ed in quelli che auspicano una ripresa delle attività didattiche anche per scongiurare danni alla crescita e formazione dei nostri bambini. Sul punto – ha concluso il sindaco – ho apprezzato l’intervento del collega sindaco Zicchinella, nonché professionista qualificato in materia, il quale evidenziava che la pandemia ed i mesi trascorsi lontano da scuola hanno già creato dei danni e che fosse determinato nella riapertura».

Pubblicato da Redazione

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