Referendum, Si vota dalle 7 alle 23: ecco i 5 quesiti e che succede se vince il sì o il no

Saranno oltre 50 milioni gli italiani chiamati alle urne, nella giornata di domani, per esprimersi in merito al Referendum abrogativo sulla Giustizia che proporrà loro 5 quesiti differenti su altrettante schede. I seggi elettorali sanno aperti dalle 7 alle 23 e lo sfoglio avrà inizio già alla chiusura delle urne. Importante è sapere che il referendum sarà considerato valido solo se si raggiungerà il cosiddetto quorum, cioè se voteranno effettivamente il 50%+1 degli aventi diritto al voto ed ogni quesito sarà valido se il “sì” o il “no” raggiungeranno la maggioranza dei voti espressi.

I cittadini di Simeri Crichi potranno recarsi al voto nelle cinque sezioni predisposte sul territorio: sez. 1-2 per Crichi, sez. 3 per Simeri e sez. 4-5 per Roccani e Simeri Mare. Presidenti, segretari e scrutatori hanno già costituito i seggi nel pomeriggio di oggi, autenticando le schede e predisponendo i seggi elettorali a norma di legge.

I 5 QUESITI REFERENDARI

PRIMO QUESITO

Il primo quesito lo si troverà su una scheda di colore rosso e punta a cancellare la Legge Severino. La legge in questione prevede che chi è stato condannato in via definitiva con pena superiore a due anni non possa candidarsi alle elezioni politiche e, inoltre, se il condannato è già un parlamentare, decade automaticamente dal ruolo. La legge Severino coinvolge anche gli amministratori locali, quindi sindaci, governatori e consiglieri, prevedendo che i loro incarichi vengano sospesi già dopo la condanna di primo grado per alcuni tipi di reato quindi senza aspettare tutti i gradi di giudizio.

CHI VOTA SI: vuole che persone condannate per reati non colposi tornino a ricoprire o mantengano cariche politiche (a meno di decisioni diverse di un giudice).

CHI VOTA NO: vuole mantenere le cose così come stanno, confermando l’incandidabilità e la decadenza per chi viene condannato anche in via non definitiva.

SECONDO QUESITO

Il secondo quesito lo si troverà su una scheda di colore arancione e punta a cancellare la “reiterazione di reato” dalle motivazioni per cui i giudici possono richiedere la custodia cautelare, in carcere o ai domiciliari, per un soggetto prima che inizi il processo. La “reiterazione di reato” è il pericolo che il soggetto accusato possa compiere di nuovo lo stesso reato. Se vince il sì non sarà più possibile il carcere preventivo per il rischio di reiterazione del reato con l’eccezione di reati che prevedono l’uso della violenza o delle armi oppure legati alla criminalità organizzata o alle eversione.

CHI VOTA SI: vuole eliminare la reiterazione di reato tra i presupposti per chiedere la custodia cautelare.

CHI VOTA NO: vuole mantenere le cose così come stanno, confermando la possibilità di richiedere la custodia cautelare in carcere o ai domiciliari in attesa del processo per pericolo di “reiterazione del reato”.

TERZO QUESITO

Il terzo quesito lo si troverà su una scheda di colore giallo e riguarda la possibilità per i magistrati di cambiare percorso nel corso della propria carriera, passando da giudice a Pm e viceversa. Attualmente sono ammessi un massimo di quattro passaggi nel corso della carriera di ogni magistrato. Il quesito chiederà ai cittadini se sono vogliono che tutto resti così come è (votando NO) oppure se reputino che un magistrato debba scegliere, ad inizio carriera, se voglia intraprendere la professione di giudice o PM (votando SI)

CHI VOTA SI: vuole che ci sia l’obbligo di scelta tra essere pm o giudici all’inizio della propria carriera.

CHI VOTA NO: vuole che il magistrato possa passare da una funzione all’altra.

QUARTO QUESITO

Il quarto quesito lo si troverà su una scheda di colore grigio e riguarda la valutazione dell’operato dei magistrati che attualmente compete ai consigli giudiziari ed al CSM. Nei consigli giudiziari, formati di magistrati e membri laici (avvocati e professori universitari), solamente i magistrati possono votare sulle valutazioni, mentre i membri laici possono al massimo esprimere pareri.

CHI VOTA SI: vuole che anche i membri laici (avvocati e professori), insieme ai magistrati, votino per valutare l’operato dei magistrati sotto accusa.

CHI VOTA NO: vuole che le cose restino così e dunque che i membri laici siano esclusi dal giudizio.

QUINTO QUESITO

Il quinto quesito lo si troverà su una scheda di colore verde e riguarda la candidatura dei magistrati al Consiglio Superiore della Magistratura. Attualmente per candidarsi, un magistrato, deve presentare un elenco di almeno 25 firme, il quesito chiede se si è favorevoli ad eliminare proprio questo elenco.

CHI VOTA SI: vuole eliminare l’obbligo di procurarsi le firme per un magistrato che voglia candidarsi al CSM.

CHI VOTA NO: vuole che le cose restino così e dunque che permanga l’obbligo delle firme.

Pubblicato da Redazione

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