Padre Angelo festeggia 50 anni di sacerdozio. Il ricordo emozionato del suo paese

Padre Angelo Arcuri nella sua ultima visita a Simeri Crichi.

Giornata di festa oggi tra Simeri Crichi e Palermo. Festa di fede e ringraziamento che vede protagonista un sacerdote originario del nostro paese. La comunità ha avuto modo di approfondire la sua conoscenza anni fa, quando tornò in paese prestando un prezioso servizio nella parrocchia e facendosi apprezzare per la sua umiltà ed il suo carisma. Oggi, questo sacerdote, raggiunge un traguardo molto importante: il suo 50esimo anniversario dall’ordinazione sacerdotale. 

Stiamo parlando di Padre Angelo Arcuri che abbiamo voluto sentire telefonicamente per congratularci per il lieto evento e per ascoltare direttamente dalle sue parole questa lunga esperienza di fede che lo vede vicino alla nostra comunità. 

LA SUA STORIA

Padre Angelo nasce a Simeri Crichi il 2 ottobre 1945 e nel nostro paese è rimasto fino all’età di 12 anni. Come tutti i bambini, anche lui ha il suo gruppetto di amici e a distanza di anni ci arrivano alcuni aneddoti riguardanti la sua storia. La vocazione di Padre Angelo ha infatti radici profonde che si iniziano a radicare già in giovane età, quando il futuro sacerdote si chiudeva in casa e, di nascosto, recitava la Messa come amava ascoltare in chiesa. 

Si trasferisce a 12 anni a Roma, dove frequenta le scuole medie e il seminario. Successivamente si trasferisce ad Altavilla Silentina dove segue ginnasio e noviziato, qui l’incontro con i padri vocazionisti. Affronta gli studi teologici a Posillipo nella facoltà pontifica San Luigi per l’Italia meridionale. 

Da 36 anni, Padre Angelo vive nella periferia palermitana che comunica con Villabate. In questa comunità ha trascorso 14 anni esercitando il ministero di parroco. Poi, a seguito di un infarto, che lo ha allontanato dalla sua comunità per un anno, è rientrato esercitando il ministero di confessore nel borgo palermitano di Acqua dei Corsari e Bandita. Tra Villabate e Bandita, si trova la chiesa Santissimo Crocifisso dove Padre Angelo celebra tuttora ogni mattina la messa. Nel corso dei suoi anni, inoltre, ha anche insegnato per circa 12 anni, fino al 2010, nell’Istituto Nautico del borgo. 

RIFLESSIONI

«Quando ho compiuto i miei primi 25 anni di sacerdozio – ci racconta il sacerdote – ho pensato di non giungere fin qui con tutte le malattie che mi porto». Padre Angelo arriva incredulo infatti a questo giorno, giorno di festa che sarà evidenziato da una grande celebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. La comunità siciliana si sta infatti preparando a celebrare questa ricorrenza in modo solenne, dai confratelli per l’organizzazione della celebrazione fino ai laici, con la preparazione di bomboniere e di una cena a seguire. 

«È un traguardo molto importante – aggiunge ancora Padre Angelo – È un momento forte di riflessione, di come ho trascorso questi miei anni di sacerdozio». Poi simpaticamente afferma «le conclusioni di questi anni le tengo per me, essendo personali, ma posso definirli belli e consolanti, nonostante il ministero presbiteriale ha comportato dei sacrifici. Ci sono state gioie, dolori e sofferenze, soprattutto in questi ultimi decenni, non tutto infatti è scontato».

«Avremmo potuto fare di più e non lo abbiamo fatto – ammette con un pizzico di emozione – È questo il mio cruccio, che cercherò di guadagnare nei tempi supplementari per chiudere nella verità confidando nella grazia divina, dove le forze umane non possono arrivare». 

Padre Angelo non pensa però solo al passato ma anche ai prossimi anni. «Nei prossimi anni darò molto spazio alla preghiera personale e comunitaria, cosa che già faccio – ci spiega – Ogni settimana mi accosto al sacramento della confessione, incontrando un sacerdote da Villabate: prendiamo un caffè e poi ci confessiamo a vicenda». 

Il legame di Padre Angelo con Simeri Crichi è molto forte. «Simeri Crichi è la terra che mi ha dato i Natali. Sono nato in campagna e tutto ciò che ricordo da piccolo è quanto mi è stato narrato dalla zia che mi ha cresciuto. Mia madre è morta quando avevo solo 7 anni». 

Con tono commuovente e con tratto malinconico dice che vorrebbe tornare in paese per l’ultima volta prima di lasciare questo mondo «progetti a lungo termine non ne posso più fare». Era l’11 marzo 2012 quando Padre Angelo andò via da Simeri Crichi dopo un periodo di visita. Ricorda quel periodo come un’esperienza positiva «sia al corpo che allo spirito. Respirare l’aria nativa, rivedere parenti e qualche compagno di infanzia». 

IL MESSAGGIO

Al termine dell’intervista lascia un messaggio ed alcune riflessioni importanti.

«Papa Francesco dice a tutti i giovani di non lasciarsi rubare la speranza, di non smettere mai di sognare. La vita bisogna prenderla come un’opportunità positiva che va vissuta in pienezza. La guerra, qualsiasi tipo di guerra, accade perché la fede viene a mancare. Quello che più conta è il denaro e questo non è un valore, ma un mezzo. Se questo mezzo è usato male viene a mancare la ricerca dei beni eterni». 

Il suo pensiero si rivolge particolarmente verso i giovani. «I giovani hanno bisogno di eternità e di speranza – aggiunge ancora Padre Angelo – La speranza aiuta a vivere meglio, a vivere bene. La vita non è la singola uscita serale in cui finisce tutto: è ben altro. I giovani non si devono accontentare del minimo, ma devono volere il massimo, cioè Cristo. Quello che rende felice l’uomo è la fede e l’amore. L’amore di Dio è così tenero che noi non ce ne accorgiamo. Siamo noi, essendo distratti da altre cose, che non ci accorgiamo del suo passaggio e bisogna cogliere l’occasione, riservando una pausa di riflessione durante la giornata dedicandosi a sé stessi. I giovani hanno bisogno di fermarsi e pensare a sé stessi, al loro futuro». 

Infine, ringrazia la redazione e si congratula per il lavoro che svolgiamo quotidianamente e conclude invocando una benedizione copiosa e abbondante sugli abitanti e sulla comunità ecclesiale di Simeri Crichi, in particolare ai giovani. 

In occasione dei 50 anni di sacerdozio di Padre Angelo, anche la comunità di Simeri Crichi, come un ponte che collega la nostra comunità con Palermo, nella giornata di oggi si riunirà per lui in preghiera durante la Messa delle 17:30 presieduta dal parroco don Alessandro Severino. 

Pubblicato da Francesco De Francesco

Redattore.