A quasi un anno di distanza dall’operazione Coccodrillo, portata avanti dal GICO di Catanzaro, ed esaurito il rito abbreviato con le condanne dei tre imprenditori Giuseppe, Antonio e Daniele Lobello, nell’ambito dell’omonimo processo sono state accertate questa mattina le posizioni di altri nove imputati per i reati di intestazione fittizia di beni.
Tre condanne, cinque assoluzioni e un non luogo a procedere per avvenuta prescrizione. È il resoconto di quanto stabilito dalla Gup di Catanzaro Paola Ciriaco a fronte della richiesta di sette condanne, un’assoluzione e il non luogo a procedere avanzata dalla PM Veronica Calcagno.
Condannati: Francesco Iiritano a 2 anni e 8 mesi (contro i 4 anni più 6mila euro di multa richiesti); Vincenzo Pasquino a 3 anni e 4 mesi (contro i 4 anni, 6 mesi più 12mila euro di multa richiesti) e Caterina Garcea a un anno e 4 mesi (contro la richiesta della pm di 4 anni). Le assoluzioni riguardano Giuseppe Rotella, Pasquale Torchia, Pasquale Vespertini, Luciano Vitale e Antonio Capellupo.
Stralciata la posizione processuale di Pietro Garcea, per il quale è intervenuta la prescrizione.