Si è conclusa ieri l’udienza preliminare dell’operazione Coccodrillo, che nel marzo scorso ha visto impegnati gli uomini della DDA di Catanzaro e della Guardia di Finanza nel blitz a carico di alcuni noti imprenditori della provincia per reati di intestazione fittizia di beni e creazione di un sistema di società intestate a terzi ma di fatto gestite dello stesso gruppo imprenditoriale.
Nell’ambito dell’inchiesta è stata prosciolta l’imputata Marika Lobello, di anni 22, difesa dall’Avv. Saverio Loiero, mentre sono in 4 coloro rinviati a giudizio e trattasi di Domenico Rotella (1978), Francesca Rotella (1972), Anna Rita Vignarolo (1978), Vitaliano Maria Fulciniti (1977). Per quanto riguarda invece Antonio Capellupo (1975), Pietro Garcea (1987), Francesco Iiritano (1991), Vincenzo Pasquino (1961), Giuseppe Rotella (1968), Pasquale Torchia (1977), Pasquale Vespertini (1982), Caterina Garcea (1980) e Luciano Vitale (1967) gli stessi hanno scelto la via del rito abbreviato, difesi dagli avvocati Vitaliano Leone, Giampiero Mellea, Andrea Gatto, Vittoria Aversa, Saverio Loiero, Iole Le Pera, Raffaele Bruno.
La pm Veronica Calcagno ha chiesto invece dodici anni di reclusione per Pino Lobello, difeso dall’avv. Saverio Loiero e dall’avv. Francesco Gambardella, 8 anni per Antonio Lobello (Avv. Saverio Loiero e Avv. Enzo De Caro) e 8 anni per Daniele Lobello, difeso dagli avvocati Piero Mancuso e Enzo De Caro, accusati adi concorso esterno in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio ed estorsione.