Operazione “Basso Profilo”, Ai domiciliari anche un assessore di Simeri Crichi

Nicola Gratteri (foto: Marco Costantino)

C’è anche l’assessore comunale all’ambiente ed al turismo del Comune di Simeri Crichi, Saverio Brutto, tra gli indagati dell’operazione “Basso Profilo” coordinata dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, che vede impegnati 200 donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia e centosettanta unità tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza con il supporto di quattro unità cinofile e un elicottero.

Tra gli arrestati, secondo quanto si è appreso nel corso della conferenza stampa di stamattina coordinata dal Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, vi sono molto “molti” colletti bianchi di Catanzaro e provincia. L’operazione coinvolge i maggiori esponenti delle ‘ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come “Bonaventura” “Aracri”, “Arena” e “Grande Aracri”, nonché imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi, secondo l’accusa, con le organizzazioni criminali.

Nomi eccellenti al centro dell’indagine, tra questi spicca il nome del segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa e dell’assessore regionale al Bilancio, Francesco Talarico.

La movimentazione illecita di denaro, al centro dell’operazione in questione, avrebbe un valore di oltre trecento milioni di euro.

Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali per un valore che è stato definito “ingente”. (ANSA)

NEL DETTAGLIO

Tra le ipotesi d’accusa, gli indagati rispondono, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico, nonché associazione a delinquere di tipo mafioso.

Dalla ricostruzione dei fatti ad opera degli inquirenti, illustrata nella conferenza stampa di stamane, emerge come i componenti della consorteria criminale erano anche in grado di ottenere informazioni sulle operazioni di polizia imminenti attraverso una rete di fonti e connivenze tra le forze dell’ordine. In questo contesto, il ruolo di un Luogotenente della Guardia di Finanza, oggi in pensione, anch’egli raggiunto da misura custodiale, in quanto, ancora in servizio all’epoca dei fatti, con la sua condotta, finalizzata ad ottenere uno stipendio fisso tramite l’assunzione del figlio presso una società costituita ad hoc dall’imprenditore Antonio Gallo in Albania, forniva notizie sullo stato dell’indagine denominata “Borderland”, avvicinando i colleghi delegati alle indagini, contribuendo a salvaguardare gli interessi di Gallo, di cui conosceva i legami con la compagine associativa di tipo ‘ndranghetistico cui era intraneo.

«Ai politici catanzaresi, Tommaso Brutto e Saverio Brutto, padre e figlio, l’uno consigliere di minoranza del comune di Catanzaro, l’altro assessore del comune di Simeri Crichi, coinvolti nell’operazione, viene imputato un auspicio volto ad avere un guadagno analogo a quello del Luogotenente che li portava a mettere in contatto quest’ultimo con l’imprenditore delle cosche, attraverso promesse di “entrature” da realizzare con il contributo del segretario Regionale in Calabria dell’UDC, Franco Talarico, oggi assessore al bilancio della Regione Calabria che, a sua volta, avrebbe coinvolto un europarlamentare e altri politici nazionali. Talarico, insieme ai due politici locali, guardavano a Antonio Gallo come imprenditore di loro riferimento per l’aggiudicazione di grossi appalti per i quali il loro guadagno sarebbe consistito in una provvigione del 5%».

Tredici persone sono state sottoposte a misura cautelare in carcere. Tra queste: Antonio Santo Bagnato, Eliodoro Carduccelli, Ercole D’Alessandro, Luciano D’Alessandro, Vincenzo De Luca, Concetta Di Noja, Natale Errigo, Carmine Falcone, Antonio Gallo, Umberto Gigliotta, Andrea Leone, Antonino Pirrello, Tommaso Rosa.

In 35 finiscono invece agli arresti domiciliari: Luigi Alecce, Annarita Antonelli, Henrik Baci, Elena Banu, Giuseppe Bonofiglio, Rosario Bonofilgio, Tommaso Brutto, Saverio Brutto, Ilenia Cerenzia, Nicola Cirillo, Eugenia Curcio, Giulio Docimo, Antonella Drosi, Valerio Antonio Drosi, Mario Esposito, Santo Saltella, Glenda Giglio, Giuseppe La Bernarda, Rodolfo La Bernarda, Giuseppe Lamanna, Francesco Lerose, Francesco Mantella, Ieso Marinaro, Daniela Paonessa, Raffaele Posca, Victoria Rosa, Giuseppe Selvino, Maria Teresa Sinopoli, Francesco Talarico, Luca Torcia, Rosa Torcia, Giuseppe Truglia, Pino Volpe, Alberto Zavatta, Claudio Zavatta.

Il gip ha inoltre disposto per il notaio Rocco Guglielmo il divieto di dimora nel Comune di Catanzaro e il divieto di esercitare la professione per la durata di un anno. Il gip della distrettuale Alfredo Ferraro ha inoltre disposto la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Catanzaro, unitamente all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Odeta Hasaj.

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