Omicidio Rosso, Oggi la prima udienza in Assise. Presenti imputati e parti civili

Palazzo Ferlaino. Nel riquadro Francesco Rosso

Oggi presso il Palazzo di Giustizia F. Ferlaino di Catanzaro si è svolta una parte del processo che vede coinvolti i presunti responsabili dell’omicidio di Francesco Rosso ucciso nella macelleria di famiglia il 15 aprile 2015, all’età di 35 anni con tre colpi di pistola. Presenti in aula quattro dei sei imputati: l’imprenditore Evangelista Russo, di anni 71, di Catanzaro; Francesco Mauro, 41 anni di Sellia Marina; Danilo Monti di anni 27 di Cerva; Gregorio ed Antonio Procopio, 31di 56 e 31 anni, di Botricello (assistiti dagli avvocati Rita Parentela, Francesco Garofalo ed Ermenegildo Massimo Scuteri). Sono stati costituiti parte civile dal Presidente della Corte, Alessandro Bravin, i familiari della vittima: padre e madre, difesi dall’avvocato Piero Mancuso, sorella, assistita dall’avvocato Marinella Chiarella (dello Studio Legale Staiano), zii e nonni materni, difesi dall’avvocato Claudia Macrì.

Il prossimo 1 ottobre verrà affidato al perito Antonio Petitto il compito riguardante le trascrizioni delle intercettazioni e verranno esaminati i primi due testi dell’accusa, di cui fanno parte: il Tenente Anna Rosa D’Antuono  e il Maresciallo Maggiore Giacomo Mazza (del comando dei carabinieri di Sellia Marina). Motivo di rinvio del processo è stata la richiesta dell’avvocato Pietro Funaro, legale dell’imputato Vincenzo Sculco, riguardante l’abbreviato condizionato dell’esame di un test. Se il gup il prossimo 5 luglio dovesse bocciare la richiesta della difesa, Sculco potrebbe finire con molta probabilità tra gli imputati in Corte di Assise.

L’INDAGINE

Secondo le indagini sarebbe partita da Russo l’idea dell’omicidio, con l’affidamento a Sculco, Procopio e Monti del compito di giustiziare Francesco Rosso, donando ai tre una pistola calibro 9. In seguito Mauro insieme a Monti, Sculco e Procopio avrebbe svolto dei sopralluoghi nell’abitazione della famiglia Rosso (loc. “La Petrizia”, Sellia Marina) e presso la macelleria “Le bontà del Rosso” (loc.“Chiusa”, Simeri Mare) acquisendo informazioni riguardo le strade da percorrere il giorno stabilito per il delitto e riguardo le telecamere di videosorveglianza. Inoltre essi, sempre nei giorni precedenti all’agguato, avrebbero pedinato la vittima, verificando tutti i suoi spostamenti.

Pubblicato da Elisabetta Pollinzi

Collaboratrice