Mattarella torna a parlare alla nazione, «Abbiamo visto immagini impossibili da dimenticare»

Il Presidente Mattarella

«Mi permetto nuovamente, care concittadine e cari concittadini, di rivolgermi a voi, nel corso di questa difficile emergenza, per condividere alcune riflessioni. Ne avverto il dovere». Si apre così il discorso alla Nazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le parole del Presidente si susseguono immediatamente alla storica benedizione “Urbi et Orbi” che a pochi chilometri dal Quirinale, nella deserta Piazza San Pietro, ha elargito Papa Francesco (QUI LA NOTIZIA).

Dalla “Casa degli italiani” il Capo dello Stato rivolge la propria solidarietà nei confronti delle numerose vittime dell’epidemia da Covid-19, sottolineando l’impoverimento delle comunità che vedono portarsi via dei tasselli della loro società. Mattarella rivolge a nome della Repubblica rinnovata riconoscenza a quanti, in ogni modo e in ogni ruolo, sono impegnati nella lotta alla malattia con instancabile abnegazione quotidianamente, affermando che l’Italia sta vivendo una pagina della propria storia triste. «Abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare» sono le parole attraverso cui il Presidente esprime la cronaca nazionale dell’ultimo mese circa. Un altro ringraziamento è rivolto alla cittadinanza tutta, meritevole nell’aver dato dimostrazione in amplissima misura di accettare ed eseguire con grande senso di responsabilità le restrizioni governative che hanno richiesto sacrifici di comportamento, tanto da essere esemplare e degna di ammirazione negli altri Paesi, come constatato in vari colloqui telefonici con i Capi di Stato stranieri, da dove è emerso che i provvedimenti adottati nelle misure di contrasto al virus siano stati basati sul modello italiano.

Nella seconda parte del discorso l’attenzione si sposta sul piano prettamente politico, prima con riguardo alla politica comunitaria. Mattarella ricorda che all’interno dell’Unione Europea sia la Banca Centrale che la Commissione hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento Europeo, mentre si aspetta che il Consiglio faccia altrettanto, ed esorta ulteriori iniziative comuni rammentando a Bruxelles che la «solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse». Poi il passaggio sulla politica nazionale, con riferimento ai provvedimenti in corso di esame parlamentare, di sostegno per i tanti settori della vita sociale ed economica colpiti e agli altri provvedimenti sono preannunciati. Il Capo dello Stato ribadisce che sono state prese misure molto rigorose ma indispensabili, e che è necessario compiere ogni sforzo perché nessuno sia lasciato indietro, auspicando l’impegno comune fra soggetti politici, di maggioranza e di opposizione, soggetti sociali e governi territoriali. “Unità e coesione sociale sono indispensabili in questa condizione”.
Le considerazioni finali si rivolgono alla fase post emergenziale. Il Presidente invita a pensare alle iniziative e alle modalità per rilanciare, gradualmente ma con determinazione, la vita sociale e l’economia, ricordando orgogliosamente che nella ricostruzione il popolo italiano ha sempre espresso il suo lato migliore.

Il messaggio si chiude con parole cariche di speranza. «Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici. Vi riusciremo certamente – insieme – anche questa volta». La vicinanza istituzionale, il richiamo alla coesione nella parola “insieme”, giungono dal Presidente della Repubblica, cui ruolo è di garante dell’unità Nazionale, a un popolo fortemente scosso da una situazione tanto inedita quanto dolorosa e che oggi più che mai necessita di essere unito.

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Pubblicato da Francesco Antonio Pollinzi

Caporedattore centrale.