La Repubblica compie 75 anni, L’ultima festa con Mattarella Capo dello Stato

Sorvolo delle Frecce Tricolori sull’Altare della Patria

Ricorrono oggi i 75 anni dal referendum che sancì la nascita della Repubblica Italiana; celebrazione che assume quest’anno un valore maggiormente simbolico, in quanto l’ultima in cui avremo presidente Sergio Mattarella che concluderà il suo settennale mandato il prossimo gennaio 2022.

A causa dell’emergenza sanitaria causata dal Covid, per il secondo anno consecutivo, i protocolli tradizionali cambiano i volti della solenne festa. Non vi sarà la tradizionale sfilata ai Fori imperiali, ed ogni cerimonia sarà ridotta alle stringenti disposizioni pandemiche.

Il presidente Mattarella dopo aver deposto, come di consueto, la corona d’alloro al Milite Ignoto, simbolo di tutti i caduti in guerra mai riconosciuti, presso l’Altare della Patria, ha quindi fatto ritorno al Quirinale ed è proprio nel tragitto dal Vittoriano al Colle che, quegli stessi uomini e donne che avrebbero dovuto sfilare alla parata militare, hanno contornato le strade fino alla meta. Non è invece mancato lo spettacolo delle Frecce Tricolori, la bandiera italiana dipinta sui cieli della capitale grazie alla maestosità del sorvolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Nel corso del pomeriggio odierno, si terrà quindi il concerto aperto al pubblico dei complessi bandistici dell’Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell’Areonautica Militare Italiana, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato presso i Giardini del Quirinale. L’evento potrà essere seguito in diretta televisiva.

Il Presidente Sergio Mattarella

IL MESSAGGIO

Il messaggio inviato dal Presidente Mattarella ai Prefetti italiani:

«Cari Prefetti,

Nel 75° anniversario della fondazione della Repubblica, desidero rivolgere il mio grato saluto a ciascuno di voi e, per il vostro tramite, a tutti coloro che svolgono pubbliche funzioni nelle diverse realtà territoriali.

La comunità nazionale, che intraprende il delicato percorso verso il definitivo superamento del periodo emergenziale, celebra quest’anno la ricorrenza del 2 giugno nel segno dell’impegno collettivo per il rilancio del Paese e della ricerca di nuove prospettive di sviluppo e modernizzazione.

Nei mesi scorsi, contrassegnati dalle complesse sfide della pandemia, la sinergia tra le Istituzioni, di cui i Prefetti e gli Amministratori locali sono stati attivi promotori, è stata un punto di forza essenziale per arginare la recrudescenza del contagio e assicurare la tenuta della coesione sociale.

Se ora possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro, è soprattutto grazie alla ricchezza di risorse che il Paese ha saputo trovare o riscoprire e all’apporto unitario che ciascuno, non senza sacrificio, ha offerto.

La mia gratitudine va a ciascun cittadino che, con il proprio senso civico e il rispetto delle regole, ha dato il suo personale contributo alla lotta contro il virus. Il mio pensiero, in particolare, è per gli anziani e i giovani, radici e futuro della Nazione, che hanno subito in modo rilevante, nei propri percorsi di vita, l’impatto della crisi.

Nella Festa della Repubblica, il nostro commosso omaggio va a coloro che, ancora in molti, sono stati colpiti dal contagio e hanno perso la vita, con un carico di sofferenza che appartiene a tutta la collettività.

Della comune tensione alla ripresa, sono indice, in particolare, gli sforzi profusi sul territorio per assicurare efficienza alla campagna vaccinale, un ritorno a condizioni di normalità in ambito scolastico e il graduale riavvio di tutte le attività economiche, sociali, culturali.

Il Paese è ora di fronte ad opportunità di ampio respiro, grazie anche alle pianificazioni e agli investimenti a livello europeo.

In questa delicata fase, cruciale è il ruolo svolto dai Prefetti e da quanti esercitano una funzione pubblica, chiamati a sostenere le iniziative promosse per la ripartenza, il cui buon esito dipenderà dal contributo di tutti e dalla complessiva capacità di fare rete delle componenti istituzionali e della società civile.

Nell’anno in cui celebriamo anche il centosessantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, merita di essere richiamata la prima vocazione del Prefetto, quella di rendere prossimo alle singole comunità lo Stato, che viene “rappresentato”, reso presente, nel contesto locale. È un compito di altissima responsabilità, che svolgete a favore dell’unità e della coesione e che vi rende interpreti attenti delle istanze territoriali nonché qualificati interlocutori del sistema delle autonomie e dei cittadini.

Con l’auspicio che la Festa della Repubblica possa essere l’occasione di una rinnovata riflessione sui valori di libertà, uguaglianza e democrazia alla base della scelta repubblicana e della Carta costituzionale, punto di sicuro orientamento anche nell’attuale passaggio storico, rivolgo a voi Prefetti e a tutte le Istituzioni locali i più sentiti auguri di buon lavoro».

Deposizione corona d’alloro – 2 giugno 2021

LA STORIA

Il 2 giugno rappresenta una data fondamentale per la nostra memoria storica: testimonia il coraggio di coloro i quali difesero la Patria ed offrirono un determinante contributo affinché potesse nasce un’Italia libera, democratica, basata su fondamentali valori di dignità, di giustizia e di solidarietà.

In questo giorno del 1946 si tenne un referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di Stato dovesse assumere il Paese: essere una monarchia o una repubblica?

Il referendum venne indetto al termine della Seconda Guerra Mondiale, qualche anno dopo la caduta del Fascismo e va ricordato anche per essere stato la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia.

L’esito venne comunicato il 10 giugno 1946, quando la Corte di Cassazione dichiarò la nascita della Repubblica Italiana che aveva vinto con una percentuale del 54,3% a differenza della monarchia che aveva avuto il 45,7% del consenso popolare.

Dopo 85 anni di regno di Casa Savoia, gli italiani tramite questo referendum scelsero così di far diventare l’Italia una Repubblica, abolendo per sempre la monarchia.

La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1947, l’anno successivo si ebbe la prima parata in via dei Fori imperiali a Roma e nel 1949 questa data venne dichiarata ufficialmente festa nazionale.

Pubblicato da Maria Teresa Pisano

Redattrice