Iva sulla patente, Alla manifestazione di Roma anche l’autoscuola GiEmme

Mancuso (ultimo a destra) con alcuni colleghi a Roma

La spinosa questione riguardante l’applicazione della tariffa Iva sulle patenti è diventata un caso nazionale di rilievo. Il tutto ha inizio nel marzo scorso, in seguito a una sentenza della Corte Europea con la quale le lezioni di guida sono state come insegnamenti “specialistici”, dunque diverse dagli insegnamenti scolastici e universitari, per cui è prevista l’esenzione dall’Iva. L’Agenzia delle Entrate ha così confermato quanto disposto dalla giurisprudenza comunitaria, facendo scattare l’imposta ad aliquota ordinaria (22%) con la disposizione della retroattività di cinque anni del provvedimento. Si tratta in pratica di dover versare, a carico delle autoscuole, le imposte sulle patenti conseguite dal 2014 ad oggi. Chiaramente un onere non indifferente per le scuole guida, anche a fronte dell’ingente numero di licenze rilasciate nel periodo in questione (circa 3.8 milioni). È per questo motivo che circa 3500 titolari di scuole guida, in collaborazione con UNASCA e CONFARCA, associazioni di categoria di autoscuola e diversi esponenti politici si sono ieri riuniti a Roma in una mobilitazione.

Tra loro ha partecipato anche il nostro compaesano Giuseppe Mancuso, titolare della autoscuola locale “GiEmme”, che fornisce qualche delucidazione in più sulla vicenda.

«In Italia le sorprese sono all’ordine del giorno e non sempre in positivo – ci dice Giuseppe – Il conseguimento della patente é ritenuto da anni una pratica d’insegnamento, e per tali operazioni in Italia è prevista l esenzione dell’ IVA. In Germania però un carissimo collega, titolare d’autoscuola, con un brillante ragionamento europeista ha sostenuto che tale esenzione comporterebbe una concorrenza sleale, portando così ad una migrazione di allievi tedeschi verso le autoscuole italiane».

Purtroppo, però, la persona che Mancuso ci cita, non ha considerato che per conseguire la patente in Italia occorre essere residenti, quindi non trovarsi più in Germania. «La Commissione Europea non ha considerato questo importante particolare – ha aggiunto Giuseppe Mancuso da Roma – scavcando la legge italiana che colloca il conseguimento delle patenti tra le attività d’insegnamento, e quindi esenti da imposte». Le conseguenze si proietterebbero dunque verso la decisione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di imporre l’ IVA al 22%, e quel che è più sconcertante, ha imposto il provvedimento retroattivo a 5 anni. «Ora secondo l’Agenzia delle Entrate noi colleghi delle autoscuole dovremmo contattare tutti i nostri allievi che hanno conseguito la licenza di guida negli ultimi cinque anni e richiedere il versamento dell’IVA – afferma con sconcerto Mancuso, augurandosi che – il provvedimento venga ridimensionato, sperando anche che i costi delle patenti non diventino proibitivi per i futuri allievi». Infatti secondo le stime, questa misura andrebbe anche a gravare sulle tasche dei futuri patentati, che arriverebbero a spendere circa 200€ in più per ottenere la licenza di guida.

Pubblicato da Francesco Antonio Pollinzi

Caporedattore centrale.