Il 2020 giunge al capolinea: fatti, eventi e persone che lo hanno caratterizzato

“Lockdown (s. m. inv.): Isolamento, chiusura, blocco d’emergenza; usato anche come agg., separato e isolato dall’esterno al fine di essere protetto”. 

È impossibile iniziare il racconto di questo sciagurato 2020 senza soffermarsi su questa parola che nel corso degli ultimi 12 mesi abbiamo imparato a utilizzare più di ogni altra. In un vocabolario come quello italiano, straripante di sostantivi, aggettivi, avverbi, è stato necessario introdurre un anglicismo perché racchiudesse nel suo contenuto semantico tutto ciò che il 2020 ha consegnato alla storia. E dunque troviamo l’isolamento nelle nostre case diventate roccaforti; la chiusura del mondo, dei confini, delle città e anche chiusura in noi stessi; l’emergenza, conseguenza di una pandemia che ha ucciso e ha travolto certezze, abitudini, stabilità; la protezione da quei gesti così umani come gli abbracci o le strette di mano tramutati in terribili armi di distruzione da debellare, sebbene temporaneamente. 

L’ERA COVID 19

Chi vi scrive è fortemente convinto che il 2020 presto entrerà tristemente nei testi scolastici di storia come una delle sue pagine più nere, già partendo dall’era ante-covid – ricordando come l’inizio dell’anno non aveva infuso grande ottimismo (vedi qui) – e poi soprattutto per il contributo distruttivo della pandemia che non ha risparmiato niente e nessuno, dalle feste comandate ai grandi eventi di rilevanza mondiale (un esempio su tutti le Olimpiadi, il cui stop ha rievocato la tragicità delle guerre mondiali). Passeranno alla storia le immagini delle più grandi piazze del mondo deserte durante la primavera, della natura che si riappropria dei propri spazi; le immagini di due uomini saggi, due Capi di Stato, richiamare l’uno da solo in Piazza S.Pietro l’unità nella preghiera, l’altro da solo presso l’Altare della Patria l’unità nello Stato; scriveranno la storia persino le mascherine, non semplici pezzi di tessuto ma scudi ferrei, non museruole, come le definiscono i più cog***ni (mi si passi il termine, ndr) che “cielo dicono”, ma alleate nella guerra contro il nemico nocivo. 

E l’impatto devastante dell’emergenza sanitaria sull’economia, sulla società, sulla quotidianità non ha certamente risparmiato una piccola realtà come quella del nostro Comune, che ha visto la cittadinanza doversi adeguare alla pletora di decreti e ordinanze che dal 9 Marzo hanno scandito la vita di tutta Italia. Simeri Crichi ha trascorso indenne la prima ondata, da marzo a giugno infatti non si sono riscontrate positività al Covid su tutto il territorio comunale, anche grazie al rispetto delle norme di prevenzione, eseguite alla lettera dai titolari delle varie attività, bravi a riorganizzare gli spazi dei propri locali e al senso civico dei cittadini che tra un flashmob sul balcone e una videochiamata a congiunti lontani, tra una conferenza stampa del Presidente Conte osservata davanti alla tv e una pizza impastata da cuocere in forno, ha rispettato i 69 giorni di lockdown. Stesso senso civico osservato anche da studenti e lavoratori fuorisede che hanno fatto rientro nelle proprie case rispettando le indicazioni fornite dal Governo al fine di contenere i contagi. Dopo l’allentamento delle misure restrittive e il calo dei contagi, la stagione estiva aveva illuso che il peggio fosse passato, ma ben presto tutta Italia ha dovuto fare i conti con la seconda ondata. Il primo contagio è stato riscontrato a Simeri Mare a fine agosto, mentre altri positivi sono stati riscontrati tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. 

NON DI SOLO COVID 

Comunità dolorosamente colpita dalla scomparsa di Angela Primo e Pino Brutto

Fortunatamente nel bilancio comunale il numero di concittadini contagiati è esiguo rispetto alla totalità della popolazione (le fonti ufficiali riportano 19 casi in totale), e ancora più fortunatamente la voce “deceduti” è seguita da un netto numero 0. Ma se il Covid non ha mietuto vittime, Simeri Crichi si è trovata di nuovo a fare i conti con la bestia, con il male del secolo, e ricorderemo per sempre Angela e Pino, due persone allegre, due combattenti coraggiosi ed esemplari, accomunati da una triste coincidenza, quella di essere nati insieme e di averci lasciato insieme, per lo stesso bastardissimo male. 

Un altro zero che la nostra cittadinanza può vantare è il numero di manifestazioni negazioniste, con l’onore di non aver ammirato in piazze e piazzette di Simeri Crichi scempi come i “gilet arancioni” et similia consumatisi in diverse piazze d’Italia che hanno evidenziato il peggior degrado della specie umana, arrivando persino a mortificare gli sforzi dei nostri eroi con i camici (una rappresentanza dei quali la nostra redazione ha deciso di fregiare del riconoscimento Person of the Year). 

LE SCOSSE D’INIZIO ANNO

Terremoto, Ad Albi si dormiva in auto

Tuttavia la pandemia non è stata l’unica protagonista del nostro 2020 e non è stata l’unica protagonista in negativo. Basti pensare allo sciame sismico che nel mese di gennaio ha sconvolto la Presila e quindi il nostro comprensorio, la cui scossa più violenta, di magnitudo 4.0, ha squarciato il sonno degli abitanti di migliaia di persone nella notte del 17 gennaio. 

DAL MUNICIPIO

Il sindaco Mancuso in mascherina ad un consiglio comunale

Un 2020 difficile anche nella Residenza Municipale, per l’amministrazione comunale, ma anche per gli uffici comunali – vedasi il clamoroso annullamento dei concorsi per l’assunzione di tre funzionari dovuto a un banale quanto gravissimo inadempimento – diverse sono state le gatte da pelare.

Oltre alla difficile emergenza sanitaria da fronteggiare, dove le difficoltà dell’ASP hanno reso necessario un intervento più permeante da parte dei primi cittadini dei singoli Comuni, l’amministrazione Mancuso, al suo quinto anno di mandato, si è ritrovata davanti polemiche da placare sulle questioni autovelox, antenne 5G, carenze idriche in periodi dell’anno desueti e allagamenti a Simeri Mare. 

Poi Mancuso ha dovuto prendere atto dello “scisma di Simeri Mare”, che ha visto i consiglieri della frazione marinara Garcea e Commisso salutare con dimissioni irrevocabili l’Amministrazione Comunale e mettersi in proprio rappresentando i rispettivi elettori fino alla ventura tornata elettorale, grande appuntamento del 2021 il cui spirito in realtà già aleggia da mesi tra gli addetti ai lavori, tant’è vero che con netto anticipo si conoscono i nomi di due candidati a sindaco: l’uscente Mancuso e l’ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale Canistrà, e prende piede sempre più insistentemente l’ipotesi, che trapela dalle panchine “du Chianu da Lenza”, di altri contendenti alla fascia tricolore, ma questo tema sarà oggetto di discussione nel racconto di fine anno del 2021. 

Parlando della Residenza Municipale è doveroso ricordare che nel 2020 Simeri Crichi ha dato l’ultimo saluto a chi la realizzò, e a chi ha guidato il Comune dal 1993 al 1997, l’ex sindaco Liborio Russetti, ricordato come “uomo giusto dalla spiccata dignità morale” dal primo cittadino Mancuso, e come “amministratore esemplare” dall’ex sindaco Barberio.

Si sarebbe potuto definire il 2020 come “l’anno della viabilità”, con le strade grandi protagoniste dei lavori pubblici svolti in quest’annata. Rilevano dunque il ripristino di due arterie fondamentali come via Valle d’Annibale e la discesa di via Cavaliere per lo scorrimento del traffico nel Capoluogo, l’intervento in diversi tratti stradali dislocati sul territorio comunale, e infine i lavori di allargamento e messa in sicurezza del tratto “Ciccardino” sulla strada comunale.  

FEDE E CHIESA

La processione in streaming e la gente dai balconi

“Morto un Papa se ne fa un altro”. Volendo usare un’espressione meno funesta in un periodo già fin troppo funesto si può affermare “Salutato un Don Alessandro ne arriva un altro”. È questa la notizia più rilevante del 2020 ecclesiastico di Simeri Crichi, l’avvicendamento tra Don Alessandro Severino e il suo omonimo Don Nicastro alla guida della Parrocchia del capoluogo. 

La pandemia non ha risparmiato nemmeno la Chiesa e ha consegnato alla storia due inedite feste patronali, in cui le statue di San Nicola a maggio e dell’Addolorata a settembre, hanno compiuto la tradizionale processione lungo le strade del Paese in solitudine e silenzio.

STOP AGLI EVENTI, MA…

Il Presepe Vivente nella Collegiata

Tra i settori martoriati dalle restrizioni per contenere l’epidemia presenziano cultura e spettacoli, a causa delle chiusure prolungate di musei, cinema e teatri e del divieto degli spettacoli all’aperto. Non avendo nel territorio Comunale musei aperti, cinema né tantomeno teatri, ma trattandosi di un ambiente in cui l’aggregazione sociale si realizza ampiamente attraverso spettacoli o manifestazioni culturali in piazza, la nostra comunità ha risentito degli effetti collaterali della pandemia ricaduti nel contesto sociale. E se molto spesso i balconi si sono trasformati in palcoscenici, a portare la gente in piazza c’è riuscita soltanto l’associazione Asperitas, realizzando la Festa dell’emigrante, unico evento in piazza del 2020 di Simeri Crichi. Tuttavia anche due importantissime iniziative quali la Festa della musica curata dalla ProLoco e il Presepe Vivente realizzato dall’omonima associazione, hanno preso vita raggiungendo il pubblico sulle piattaforme online, in un’inedita modalità streaming.

LO SPORT BIANCOVERDE

Life, Anno di promozione con esordio difficile

In un anno così nero può esserci una nota di colore? Sì. I colori anzi sono due: il bianco e il verde della Life Simeri Crichi, che da imbattuta corona il sogno promozione in seconda categoria. Una gioia sportiva che rimarrà indelebile in questo 2020, nonostante l’esordio nella categoria superiore non sia stato dei più esaltanti. Non è bastato l’entusiasmo del nuovo impianto sportivo per ottenere punti nelle prime due partite stagionali e nel 2021 sarà importante ritrovare i ritmi della Life schiacciasassi, supportata anche dalla neonata Life Academy, la cantèra biancoverde affiliata con l’Atalanta.

L’ANNO CHE VERRÀ

E arriviamo al termine del racconto di questo insolito, triste, e definibile con qualsiasi altro aggettivo negativo, anno 2020. Se il ritorno alla normalità sembra ancora lontano e ad oggi l’unica speranza a cui aggrapparsi è rappresentata dal vaccino appena arrivato, il modo migliore per lasciarsi alle spalle ciò che è stato e affrontare il nuovo che avanza è applicare l’insegnamento dalla storia, della vitae magistra da cui più volte abbiamo appreso come l’uomo sia capace di riemergere dalle sventure, di ripartire. “Dopo ogni guerra c’è una ricostruzione. Dopo ogni depressione arriva un’età dell’ottimismo”.1  

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1 dalla prefazione del libro “I cantieri della storia” – Federico Rampini

Pubblicato da Francesco Antonio Pollinzi

Caporedattore centrale.