In Calabria il 2020 è iniziato nel nome della legalità. Sulla spinta della maxi operazione “Rinascita Scott” con cui il procuratore Nicola Gratteri ha inflitto un serio colpo alle cosche vibonesi, diverse sono state la manifestazioni a sostegno del magistrato calabrese, la più importante quella di sabato 13 gennaio in Piazza Matteotti a Catanzaro, capoluogo di Regione scosso dal “terremoto” all’interno di Palazzo de Nobili, dove a tremare non sono i muri ma i consiglieri comunali. Per non parlare poi dei terremoti veri, che a metà gennaio hanno scosso la zona centrale della Calabria, soprattutto la Presila.
LE ELEZIONI
Ma gennaio è anche e soprattutto il mese delle elezioni regionali, che vede impegnati nella tornata elettorale del 27 gennaio quattro aspiranti Presidenti di regione: Santelli (cdx), Callipo (csx), Aiello (M5S), Tansi (civica). Gli elettori hanno consegnato alla Calabria la sua prima presidente donna, Jole Santelli vincitrice con ampio margine di scarto sui contendenti. Tempo neppure per insediarsi alla Cittadella Regionale, giorno 15 febbraio, che la neoeletta Santelli si è ritrovata a fare i conti con la pandemia, che ha visto in primissima linea tutti e 20 i Presidenti di Regione.
LA PRESIDENTE
Tra le ordinanze più significative emesse dalla neo presidente spiccano quella del 8 marzo con cui venivano chiusi i confini della Regione per reagire all’esodo dei fuorisede – ricorderete l’assalto ai treni nella stazione di Milano Centrale – e quella più discussa del 29 aprile con cui la Santelli anticipava di qualche giorno la fase 2, impugnata dal Governo e rigettata dalla quasi totalità dei sindaci calabresi.
In estate al centro del dibattito si discute l’immagine della Calabria. Partendo dalla campagna pubblicitaria controversa della compagnia aerea Easyjet, da cui emergeva un’immagine della Regione fortemente compromessa da eventi sismici e malavita, fino alla contromossa della Presidente Santelli che ha invece investito 1.8 milioni di euro per riconsegnare alla Calabria un’immagine diversa, affidandosi alla settima arte e consegnando l’arduo compito al regista Gabriele Muccino, il quale realizza un cortometraggio, che definire “discusso” sarebbe un eufemismo, verrà presentato nel futuro ottobre.
LE AMMINISTRATIVE
Settembre è tempo di elezioni amministrative, e i capoluoghi calabresi coinvolti sono Crotone e Reggio Calabria. Nella città pitagorica Enzo Voce sbarca il lunario con il movimento civico di Carlo Tansi e a sorpresa diventa primo cittadino mentre in riva allo Stretto è di nuovo Giuseppe Falcomatà a indossare la fascia tricolore.
UN IMMANE DOLORE
Da ottobre in poi la Calabria entra in un vortice di dolore e amarezza, uno dei momenti più bui di sempre nella storia più recente della Regione. Tutto comincia al risveglio del 15 ottobre, quando a 51 anni, e dopo appena 8 mesi di mandato, ci lascia per sempre la presidente Jole Santelli, avendo lottato con tenacia e coraggio contro un terribile male che non le ha dato scampo. Nonostante le controversie attiratesi per il ballo della tarantella o per talune decisioni politiche, anche i più accesi detrattori hanno dovuto riconoscere l’esempio della compianta Presidente, che ha onorato il suo impegno fino a poche ore prima dalla morte. La notizia ha provocato lo smarrimento più totale alla Cittadella, dove le redini della Giunta sono passate in mano al vicepresidente Spirlì in qualità di presidente facente funzioni fino alle prossime elezioni, inizialmente previste entro i successivi 60 giorni ma definitivamente fissate il prossimo 14 febbraio causa pandemia. Il nome della compianta Presidente continuerà ad echeggiare tra le aule ed i corridoi del Palazzo di Germanto che proprio lunedì scorso è stato ufficialmente intitolato Palazzo Jole Santelli.
PROFONDO ROSSO
L’era Spirlì non comincia nel migliore dei modi. Infatti la Calabria viene classificata zona rossa, una decisione dovuta soprattutto alle gravi carenze strutturali della Regione, ancor prima che al numero dei contagi per cui sarebbero stati sufficienti i provvedimenti restrittivi riservati alla zona arancione.
IL VALZER DEI COMMISSARI
La zona rossa, vista come il fondo del barile, ha in realtà scoperchiato un vaso di Pandora da dove è uscito il peggior biglietto da visita che potesse rappresentare la sanità calabrese, ogni riferimento al “valzer dei commissari” è d’obbligo. E venne Gaudio che rifiutò l’incarico, che lasciò Zuccatelli, che fu nominato da Speranza e Conte che dismisero Cotticelli che andò in stato confusionario in televisione (galeotta fu l’intervista), e ancora un altro infinito elenco di nomi, tra cui quello dell’illustre medico e fondatore di Emergency Gino Strada, dove a spuntarla e ricoprire l’agognato incarico è l’ex prefetto Guido Longo. Dopo anni di dissesto e dopo mesi di umiliazioni per i cittadini calabresi, offesi dalla grottesca situazione, l’auspicio è che con il Decreto Calabria sulla sanità appena ieri convertito in legge, si possa garantire una volta per tutte il diritto alla salute, costituzionalmente consacrato, soprattutto in periodi analoghi a quello attuale di forte emergenza sanitaria in cui a causa delle carenze strutturali il ricorso al “turismo sanitario” è l’unica via per ricevere trattamenti adeguati.
L’ARRESTO (E RILASCIO) TALLINI
E come se tutto questo non bastasse si aggiungono alla lista le sirene dell’inchiesta “Farmabusiness”, che hanno fatto luce, non ancora in modo del tutto chiaro, sull’ormai ex presidente del Consiglio Regionale Mimmo Tallini, mettendo in evidenza una struttura clientelare basata sullo scambio politico-mafioso, finalizzato da una parte all’ottenimento di un cospicuo bacino di voti, dall’altra al rilascio di autorizzazioni fondamentali per la distribuzione di farmaci in tutta la Calabria. Dopo circa un mese di custodia cautelare presso il proprio domicilio, Tallini tornerà libero il 18 dicembre grazie ad un’apposita sentenza del tribunale del riesame e fatto nuovamente ingresso in aula di consiglio – non più nelle vesti di presidente del consesso – esordirà con un intervento di disprezzo nei confronti della ‘Ndrangheta.
PUNTO E A CAPO
Ma come si chiude il 2020 della martoriata Calabria? Esattamente all’insegna di com’era iniziato. Tornandosi alle urne, i politici affilano le armi in vista dell’imminente tornata elettorale, preparandosi ad affrontare una complicata campagna elettorale ridimensionata dalle restrizioni, mentre a Lamezia Terme è stata inaugurata l’aula bunker pronta a ospitare il processo “Rinascita Scott”, un seme, quello della legalità, che in questo “paradiso governato dai diavoli” si spera trovi terreno fertile.
“Utta a fa juornu, c’a notti è fatta”.
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