Homo Morto, Il mare mosso raggiunge strade, abitazioni e lidi (VIDEO)

Le immagini a cui possiamo assistere sono tipiche di un periodo invernale non ancora iniziato. Le onde alte si infrangono contro abitazioni e lidi, raggiungono le strade più vicine e lasciano cumuli di sabbia, detriti e acqua. Il maltempo portato dal ciclone mediterraneo non ha fortunatamente causato disagi nel territorio di Simeri Crichi ma resta comunque alta l’attenzione, anche e soprattutto in vista di un peggioramento delle condizioni meteorologiche tra giovedì e venerdì. In particolare, venerdì 29 ottobre, il maltempo andrà a rinforzarsi sulla Calabria ionica con piogge forti e persistenti, accompagnate localmente da temporali con alta probabilità di nubifragi. 

Nella località Homo Morto di Simeri Mare si cerca di agire preventivamente per scongiurare possibili catastrofi. Ruspe in azione nei pressi della foce del Fiume Simeri dove, in via Po, il mare ha raggiunto le abitazioni e allagato le strade. L’intervento è valso a far defluire l’ingente quantità d’acqua verso il mare lasciando le vie percorribili. Nel breve filmato, nonostante gli interventi di pulizia, il Fosso Fegato, principale artefice dell’alluvione del 2018, si ritrova ancora una volta nascosto dalla folta vegetazione.

Per la giornata di domani, intanto, la Protezione civile regionale rende noto un bollettino rassicurante che esclude ogni tipo di allerta. Le scuole, dopo due giorni di stop, riapriranno regolarmente.

IL “MEDICANE”

Il ciclone che sta investendo in questi giorni il Sud Italia ed in particolare le regioni di Sicilia e Calabria è definito “Medicane”, nome derivante dal più tecnico Mediterranean Hurricane, ciclone con le caratteristiche di un uragano. A spigarlo al Corriere è l’esperto Enrico Scoccimarro, della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici.

Si tratta di una depressione a vortice tipica dei cicloni tropicali, con un diametro di circa 300 chilometri. I venti possono superare i 119 km/h (come un uragano di categoria 1), rilasciando quantità d’acqua molto elevata nei territori interessati.

Questi fenomeni si sviluppano solitamente tra la tarda estate e l’inizio dell’autunno ma possono estendersi anche nei periodi invernali. Si generano sulle coste africane, nella parte bassa del Mediterraneo, investendo le coste di Grecia, Sicilia e Calabria. La durata dei Medicane è solitamente limitata a pochi giorni, «soprattutto perché quando colpiscono la terraferma non hanno più l’energia del mare caldo a sostenerli». L’esperto aggiunge però come gli stessi cicloni possono comunque stazionare alcuni giorni sul mare e scaricare molta pioggia sulle coste, come sta accadendo in questi giorni in Sicilia.

Pubblicato da Redazione

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