Guerra in Ucraina, Il Comune cerca alloggi da offrire ai rifugiati giunti in Italia

La guerra che vede coinvolte Russia e Ucraina è ormai giunta al trentesimo giorno. Quotidianamente, con i nostri occhi, abbiamo assistito alla morte di numerosi innocenti, alla distruzione di case, ospedali, palazzi, alla paura e alla disperazione che si percepiscono dallo sguardo della povera gente che ha visto distruggersi la propria abitazione, costretta a separarsi dai propri cari, che ha visto partire mariti, figli, padri per recarsi al fronte a combattere e difendere il proprio paese.

Se in risalto viene posta una continua violenza che sembra non arrestarsi, il risvolto della medaglia per fortuna lo si ritrova nella solidarietà e nel supporto offerto alla popolazione ucraina succube di questo conflitto, che vede nella fuga l’unica prospettiva di salvezza.

In soli trenta giorni, oltre tre milioni e mezzo di ucraini sono riusciti a scappare da questa tragica situazione, in particolare donne, bambini e anziani. Proprio sul tema fuga, Filippo Grandi, presidente dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha dichiarato «Questa è la crisi migratoria più rapida che abbiamo visto in Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale».

L’INIZIATIVA

Anche l’Italia si è ritrovata nella condizione di dover accogliere un crescente flusso di cittadini ucraini che fuggono dalla guerra. Per far fronte a questa problematica, anche il Comune di Simeri Crichi ha attivato la propria macchina organizzativa con l’intento di verificare la disponibilità di alloggi di persone o famiglie che abbiano la volontà di offrire, in maniera gratuita, una loro abitazione per eventuali famiglie ucraine in fuga dal conflitto.

Per poter comunicare la propria disponibilità, i cittadini possono ricorrere a diverse modalità: o recarsi fisicamente presso l’Ufficio Protocollo (da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 11.00/ lunedì e mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 17.30) o contattando l’ente tramite posta certificata all’indirizzo [email protected] o tramite mail istituzionale all’indirizzo [email protected]

Pubblicato da Maria Teresa Pisano

Redattrice