Giornata della memoria per le vittime del Covid. Oltre 103mila ci lasciano dopo un anno

fotogramma AdnKronos

Il corso della storia è segnato da accadimenti, date, fotogrammi che incidono profondamente nel sentire collettivo. Basta menzionarli per scatenare reazioni emotive o fisiche molto forti. Vi sono poi quei momenti così segnanti tanto che ognuno di noi ricorda perfettamente cosa stesse facendo o dove si trovasse nel frangente in cui sono accaduti, come se quegli stessi momenti avessero la sovrumana forza di fermare il tempo, si pensi come esempio rappresentativo all’11 settembre.

Esattamente un anno fa, il 18 marzo 2020, il sentimento collettivo, già messo a dura prova dal lockdown, viene colpito da immagini dure come pugni, quelle dei camion dell’Esercito che lasciano la città di Bergamo. L’impatto visivo di una colonna di mezzi militari rievoca l’angoscia degli scenari tipicamente guerreschi, ma ancora più angosciante è sapere cosa quelle camionette stessero trasportando, perché all’interno dei cassoni sono depositate centinaia di feretri delle vittime da Covid destinate ai forni crematori.

Come a Bergamo anche in tutt’Italia sono state tante le persone decedute a causa della pandemia che non hanno potuto ricevere un estremo saluto in condizione di dignità. La dignità che oggi viene loro restituita attraverso l’unico strumento che consente l’immortalità, la memoria. Infatti la commissione “Affari Costituzionali” del Senato ha dato il via libera all’istituzione della “Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19”, celebrata con cadenza annuale il giorno il 18 marzo. Questa mattina infatti il Presidente del Consiglio Draghi è a Bergamo per onorare la prima ricorrenza, dove dopo aver deposto una corona di fiori davanti al cimitero monumentale, inaugura il “Bosco della Memoria”, all’interno del quale saranno piantati i primi cento alberi. In tutta Italia si segue il protocollo per cui tutti gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz’asta.

Oggi in Italia sono oltre 103 mila le vittime del Covid-19. Un numero che non può restare tale, dietro ogni unità vi è difatti una persona, un volto, una storia, una famiglia, c’è chi piange la sua scomparsa, chi ha visto il proprio caro salire con le proprie gambe su un’ambulanza e lo ha visto tornare dentro un’urna.

Il d.d.l. che istituisce la ricorrenza nazionale è stato votato all’unanimità nella giornata di ieri, mentre l’esame del testo era pervenuto a Palazzo Madama nel luglio scorso. Alla Camera dei Deputati la proposta di legge è invece passata lo scorso 23 luglio.

Pubblicato da Francesco Antonio Pollinzi

Caporedattore centrale.