Giornata del Ricordo, Mattarella «L’orrore delle foibe colpisce le nostre coscienze»

Piazza Vittime delle Foibe – Simeri Crichi

Dal 2005 ogni anno, in tutta Italia, il 10 febbraio si celebra il “Giorno del Ricordo”, istituito per commemorare tutte le vittime delle foibe e quello che fu l’esodo di moltissimi italiani, costretti ad abbandonare le loro case. Nelle foibe, crepe profonde centinaia di metri tipiche soprattutto del terreno carsico, tra il 1943 e il 1945 furono gettati i corpi di migliaia di italiani precedentemente torturati poiché fascisti.  

«Tanto sangue innocente bagnò quelle terre, l’orrore delle foibe colpisce le nostre coscienze» le parole dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciate quest’oggi per ricordare quello che fu l’orrore delle foibe. È importante non dimenticare vicende storiche come questa poiché, proprio come afferma Mattarella, contribuiscono «a quella ricostruzione della memoria che resta condizione per affermare pienamente i valori di libertà, democrazia, pace».

Grande attenzione al ricordo di questo tragico avvenimento è stata riservata dalla nostra comunità che nel 2007 volle dedicare alle vittime delle foibe la piazza più grande del paese.

LA STORIA

Durante la Seconda Guerra Mondiale, si instaurò nel territorio italiano comprendente il Friuli Venezia Giulia, la Dalmazia, l’Istria e tanti altri territori il partito comunista slavo. Qui, nel 1943, i partigiani slavi del dittatore Tito iniziarono ad arrestare tutti gli italiani che non erano comunisti, per poi torturarli, massacrarli e gettare i loro corpi all’interno di queste foibe. La cosa più crudele, è che molte di queste persone venivano infoibate quando ancora erano in vita: alcune morivano a causa dell’impatto dovuto alla caduta, altre sopravvivevano per pochi giorni, ammassate fra i cadaveri dei loro compagni. 

Tutti quelli che abitavano i territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia furono costretti ad abbandonare tutto ciò che avevano e a fuggire per scampare a questo orribile destino. Questa “migrazione” viene oggi chiamata “esodo giuliano-dalmata”. 

Nel 2004, il Parlamento Italiano, ha scelto come data il 10 febbraio per ricordare le vittime di questa tragedia. La scelta della data non è casuale, difatti proprio il 10 febbraio del ’47, vennero firmati i Trattati di Pace di Parigi, che cedevano alla Jugoslavia quei territori un tempo italiani. 

Pubblicato da Maria Francesca Vatrella

Collaboratrice.