Festa della Repubblica, A Catanzaro medaglia d’onore alla memoria di Alfredo Tarantino

La consegna della medaglia a Tarantino

ARTICOLO PUBBLICATO IL 2 GIUNGO 2019

In occasione dei solenni festeggiamenti della Repubblica Italiana, anche nel capoluogo calabrese ha avuto luogo la consueta cerimonia presso il Parco della Biodiversità Mediterranea alla presenza delle più alte cariche civili e militari del territorio. Un momento di alta valenza istituzionale in cui si festeggia la storica data in cui i cittadini italiani furono chiamati alle urne per il referendum del 1946 in cui venne  chiesto di scegliere tra Repubblica e Monarchia. Al centro della manifestazione, la consegna di tre medaglie d’onore rilasciate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a quei cittadini italiani internati nei campi di concentramento tedeschi. Lo scopo dell’alta onorificenza è quello di rendere omaggio a quei soldati che, in seguito all’armistizio dell’8 settembre, decisero di mantenere giuramento al cospetto del sovrano, rifiutando così di sottomettersi alla repubblica sociale mussoliniana.

Mastria, Scarpino e Tarantino, i tre soldati che nella mattinata di oggi sono stati insigniti del dovuto riconoscimento e degli onori, nonché di un commosso ricordo dei parenti che, in loro memoria, hanno ritirato la medaglia d’onore. Tra i curatori delle storie e della complessa burocrazia per l’attribuzione delle medaglie, ancora una volta spicca il nome di quel nostro concittadino che riportò a casa i resti mortali di Benedetto Citriniti. Giuseppe Chirico riesce ancora una volta a curare i rapporti istituzionali con Prefettura e con i tanti organi preposti, rendendo così onore e merito ai valorosi figli di questa terra.

In particolar modo, grande orgoglio per il nostro paese, la medaglia attribuita al nostro defunto concittadino Alfredo Enrico Tarantino, per il quale ha ritirato la medaglia il figlio Franco, noto e apprezzato cardiologo. Alla cerimonia ha inoltre preso parte il primo cittadino di Simeri Crichi, Pietro Mancuso, che ha definito l’evento quale momento di grande orgoglio per l’intero comune, «dove – ha aggiunto – l’orgoglio si raddoppia per il fattore emotivo che mi lega a zio Alfredo».

La folta platea presente

Durante la manifestazione, anche a Catanzaro, non è mancata la lettura del messaggio del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dove i valori fondanti della Repubblica, la solidarietà, il rispetto delle regole nel solco del rispetto per le persone, sono stati alla base del discorso del Presidente.

«Il messaggio inviato dal Presidente Mattarella a tutti i prefetti – ha quindi affermato il Prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino – è un richiamo alla responsabilità per costruire reti interistituzionali finalizzate al disfacimento di reti che invece remano contro il territorio. Una chiamata alla responsabilità di tutti».

L’intervento del Prefetto di Catanzaro

LA STORIA DI TARANTINO

Alfredo Enrico Tarantino nasce a Simeri Crichi il 15 dicembre1920, ultimo di quattro figli. La sua famiglia si mantiene grazie al lavoro agricolo nei campi.

Viene arruolato il 6 gennaio 1941 e destinato al 9° Centro Automobilistico di Bari. Il 16 aprile 1942, viene trasferito alla divisione “Venezia” – 19 ^ Sezione Autocarri. Il 22 aprile 1943 viene destinato ad operare nel settore del Montenegro (ex jugoslavia), con compiti di presidio. Dopo l’annuncio dell’armistizio del 08 settembre 1943, la Divisione Venezia, rifiuta di consegnare le armi alla 118^ Divisione tedesca e inizia il movimento per raggiungere Podgorica e unirsi alle forze partigiane operanti nel Montenegro. 

Dopo la liberazione di Mussolini e poco prima della proclamazione della Repubblica Sociale Italiana, Hitler ordinò di trasformare i prigionieri italiani, che decisero di non aderire alla Repubblica Sociale Italiana, ma di restare fedeli al Giuramento prestato al Re, in “internati militari” negandogli la denominazione di prigionieri di guerra e i relativi diritti, garantiti dalla Convenzione di Ginevra. Confinandoli in questi campi di lavoro. 

Il 26 settembre 1943, Tarantino viene catturato dai tedeschi e condotto in uno di questi campi di prigionia in Albania. Il 26 gennaio 1944, riesce ad evadere dal campo e trova rifugio presso partigiani Albanesi. Rientra in territorio nazionale il 06 maggio del 1945 ed il 2 giugno ritorna a casa a Simeri Crichi. Dopo la guerra si dedica anima e corpo alla famiglia e alla ricostruzione della democrazia. 

Nel giungo del 1949 si sposa con Annina Lucia Patamia ed ha 4 figli. Lavora quale commerciante e si dedica alla vita politica: nel 1971 ricopre la carica di Vice Sindaco del Comune di Simeri Crichi. Muore per cause naturali il 10 giugno del 2011.

Alfredo Tarantino

Pubblicato da Redazione

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