Immagini storiche, suggestive ma al contempo tristi quello che immortalano una Festa della Cona del tutto stravolta dall’emergenza sanitaria in corso. Sembra un qualunque fine settimana di settembre, non ci sono gli archi luminosi a rivestire le vie del centro, non vi è la banda musicale che allieta le strade con le proprie marce di festa, non vi è stata la tradizionale e partecipata fiaccolata del sabato sera, oggi pomeriggio non ci sarà la processione e questa sera niente concerto in piazza e fuochi d’artificio. La Festa dedicata alla Madonna Addolorata della Cona, in questo terribile 2020, passerà in sordina se non fosse per i canti mariani che riecheggiano nel paese dal campanile della Chiesa Madre e per la serie di celebrazioni in onore della Madonna. Ieri sera, a mezzanotte, il piazzale della Chiesa di Fra Rocco si è riempito di fedeli. Tanti comunque gli assenti che, coscienti delle restrizioni sanitarie, hanno preferito prendere parte ad altre celebrazioni della settimana.
Un lungo suono di campane ieri sera ha annunciato al paese che la statua della Addolorata stava lascando la chiesa matrice per dirigersi a quella di Fra Rocco. Ad accompagnare il momento, l’applauso di chi aveva appena partecipato alla Messa, certamente non paragonabile a quello delle migliaia di fedeli di ogni anno. La Madonna scende così in solitaria, al buio, in silenzio, verso il santuario collocato nei pressi del cimitero.
Stamattina poi la celebrazione, sempre all’esterno, prima del rientro della statua. Anche questo tristemente solo. Gli abitanti del paese si affacciano dai balconi per salutare l’Addolorata. In tanti stendono un manto colorato in segno di rispetto e devozione.
Una Festa della Cona che resterà negli annali e che gli abitanti di Simeri Crichi sperano certamente di non dover rivivere mai più con toni così raccolti.
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