Emozione, raccoglimento e preghiera nella processione del Venerdì Santo [FOTO]

Un momento della processione

Ci sono situazioni della vita che creano dentro di noi un terremoto, ci mettono sottosopra; a volte sono le circostanze dolorose, ma hanno la potenza di cambiare qualcosa dentro di noi e noi stessi rimaniamo meravigliati di come la nostra vita possa trasformarsi. La morte di Gesù è l’evento che cambia la nostra storia, tante volte ci ritroviamo davanti a quella Croce che sconvolge l’esistenza: quando incontriamo il dolore innocente, quando incontriamo il pianto di una madre, quando ci ritroviamo impotenti davanti alla malattia. Però da quel terremoto la vita può sempre ricominciare in modo nuovo“.

Al termine della Settimana Santa anche quest’anno la nostra comunità ha voluto ricominciare una vita nuova ripercorrendo per le vie cittadine, nella sera del Venerdì Santo, le XIV stazioni che hanno condotto Gesù alla morte, una morte che però ha cambiato veramente la storia.

Nella serata di ieri, al termine della celebrazione “In Passione Domini”, con partenza dalla Chiesa San Nicola di Bari è stata portata in processione la venerata statua della “Naca” su cui è adagiato il corpo di Cristo, seguito dalla statua della Vergine Addolorata. Alla Via Crucis, inoltre, non hanno fatto mancare la loro presenza le autorità civili e militari, tra cui il primo cittadino Pietro Mancuso ed il Comandante della stazione locale dei Carabinieri, il Maresciallo Sandro Brescia.

Durante il percorso sono stati tanti i momenti di riflessione, momenti intensi che hanno permesso di vedere nella Croce di Gesù tutte le croci del mondo, i mali e i dolori, le debolezze, le ipocrisie, le promesse infrante, i rifiuti, le umiliazioni, gli abbandoni, l’ingiustizia, l’odio, la solitudine, le violenze, i tradimenti e tutto ciò che affligge il mondo di oggi. 

«La vita di ognuno di noi è come una Via Crucis, cammino lungo il quale siamo chiamati ad assumere la Croce come criterio delle nostre scelte» ha introdotto il parroco della comunità, Don Alessandro Nicastro, nella prima stazione che ha aperto la processione.

«Cosa vuol dire amare veramente? Perché Dio rimane in silenzio? Potrei essere anche io il traditore? Posso contare solo sulle mie forze? Che cosa appesantisce il mio cuore? C’è qualcuno su cui posso contare? Perchè dovrei abbandonare le mie sicurezze? Dove trovo il coraggio per vedere chi sono veramente? Come si fa a decidere? Cosa si può fare davanti all’ ingiustizia? Perché non dovrei pensare a salvare prima di tutto me stesso? Cosa vedrei se guardassi intorno a me? Perché non riesco più a sperare?»

Queste le domande che hanno introdotto i passi del Vangelo e le riflessioni per ogni stazione, ripercorrendo ogni singolo attimo doloroso lungo la via del Calvario, dove Gesù spirò.

Un momento silenzioso ma davvero toccante quello della XII stazione (la morte di Cristo), dove la scena è stata riprodotta fedelmente. Tre croci issate sul Calvario, al centro Gesù, ai lati i due malfattori e sotto il pianto straziante di Maria insieme a Giovanni e la Maddalena. Una scena che ha toccato tutti i presenti, facendo calare i fedeli ancora di più nella triste e dolorosa Passione di Cristo.

Gesù ha dimostrato di amarci incondizionatamente non solo attraverso le parole ma con un gesto immenso: ha donato la sua vita. «Amiamo veramente quando siamo disposti a non guadagnarci. L’amore si vive e le parole spesso non sono in grado di esprimerlo».

CLICCA QUI per rivedere la diretta Facebook.

Foto di: Sabina Mascaro

 

Pubblicato da Maria Antonia Pisano

Redattrice.