Non dovrebbe “fare notizia” che un’ambulanza in emergenza sia equipaggiata di personale medico a bordo. Eppure le cronache recenti ci hanno abituati al contrario. Troppe volte è capitato che le ambulanze giungessero sugli scenari emergenziali prive di personale medico, rendendo, se non inutile, inefficace l’intervento. Una storia di “straordinaria ordinarietà” però è quella accaduta proprio una settimana fa nella zona marina di Simeri Mare, presso l’abitato dell’Homo Morto. Un uomo di 48 anni, padre di famiglia, avverte forti dolori al torace e vengono tempestivamente allertati i soccorsi, che arrivano sul posto con ambulanza medicalizzata. La situazione che l’equipe della P.E.T. di Sellia Marina, formata dalla dott.ssa Marina Piscitelli, dell’infermiere Francesco Grimaldi e l’autista Mimmo Cosco, si ritrova davanti è disperata ed è solo grazie al loro intervento, consistito nelle manovre di rianimazione cardiopolmonare con l’ausilio del defibrillatore, che si è scongiurato il peggio.
Oggi, ad una settimana di distanza, la stessa dottoressa Piscitelli, che di interventi d’emergenza territoriale è autorevole specialista, esprime la soddisfazione sua e dell’equipe tutta perché il malcapitato 48enne, che nel frattempo è stato sottoposto a due coronarografie con relative angioplastiche e poi trasferito in reparto, non ha riportato alcun danno cerebrale ed è stato strappato alla morte. Tutto questo non sarebbe potuto accadere senza la presenza del medico a bordo e la tempestività delle manovre rianimatorie con l’uso del defibrillatore. Questo è il finale che dovrebbe essere scritto in ogni cronaca di un’emergenza, e siccome in casi analoghi gli esiti sono non di rado diversi si rende necessario scrivere di queste storie di “straordinaria ordinarietà”, a maggior ragione se in gioco c’è la vita dei cittadini.
Al nostro concittadino esprimiamo un augurio di pronta guarigione.