Coronavirus, I dati di Simeri Crichi: tamponi, denunce e decine di persone in quarantena

È quasi trascorso un mese dall’avvio delle disposizioni restrittive che hanno portato l’Italia a divenire un’unica grande zona rossa, «arancione» il termine più corretto utilizzato dal premier Conte. Ad un mese le cose sono purtroppo drasticamente peggiorate, frutto non delle disposizioni vigenti bensì dei contagi avvenuti prima che queste entrassero in vigore. Scene terribili quelle giunte dai reparti di terapia intensiva degli ospedali di tutta la penisola o quello straziante corteo di carri militari trasportanti le centinaia di salme di chi ha perso la propria battaglia contro il virus. La regione Calabria rientra, ad oggi, tra quelle regioni meno colpite dall’emergenza nonostante i più di 500 casi positivi riscontrati e gli oltre 20 decessi, numeri nettamente inferiori se si guarda a quelli della Lombardia dove a morire, in un solo giorno, sono oltre 300 persone. Si cerca quindi di prevenire e fare in modo che la Calabria non si trovi mai a fronteggiare un’emergenza di tale portata e sono numerosi gli inviti lanciati dalle istituzioni, nazionali e locali, affinché la cittadinanza rispetti al netto le disposizioni emanate dal Governo: su tutte l’obbligo di restare in casa, di evitare gli assembramenti e di uscire a fare la spesa solo quando necessario, rispettando le distanze sociali e le norme igienico-sanitarie.

SIMERI CRICHI

A seguito dei primi richiami alla cittadinanza, la situazione sembrerebbe ora essersi stabilizzata per le strade di Simeri Crichi. Non mancano comunque i trasgressori delle disposizioni, quelli che non riescono ancora a comprendere l’entità del problema, quelli che non riescono ad assolvere ad un invito tanto semplice come quello di restare in casa. Alcuni continuano a passeggiare ma i casi si sarebbero ridotti a pochi individui che le autorità locali avrebbero già provveduto ad identificare. Per alcuni soggetti più recidivi è scattata la denuncia e la conseguente quarantena obbligatoria domiciliare che, se violata, porterebbe agli effetti sanciti dall’art. 650 del codice penale. Fino alle ore 14 di ieri, sono stati quattro i cittadini sottoposti a quarantena domiciliare su segnalazione delle forze dell’ordine. Tra chi invece è rientrato dalle zone del nord Italia e chi si è autodenunciato per esser stato in luoghi a rischio contagio, sarebbero circa 43 le persone sottoposte al regime di quarantena domiciliare – con relativa notifica dall’ente comunale – molte delle quali avrebbero già concluso il periodo di 14 giorni in isolamento domiciliare.

Come è solito accadere, sono molte le notizie infondate che aleggiano nel comune, procurando ulteriore panico a quello già dilagato in ogni parte del Paese. Ad oggi però, come già evidenziato negli scorsi giorni, nessun caso positivo è stato riscontrato nel territorio comunale di Simeri Crichi. Gli esiti dei tamponi effettuati, 3 in totale, avrebbero difatti dato esito negativo. Alcune delle persone sottoposte al test, così come previsto dalle direttive, sarebbero soggetti venuti a contatto diretto con pazienti affetti da coronavirus, altri invece avrebbero frequentato ambienti sanitari in cui i pazienti Covid-positivi venivano curati. L’esito negativo non ha comunque evitato la quarantena domiciliare.

Pubblicato da Redazione

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