Con una nota stampa, il primo cittadino di Simeri Crichi, Pietro Mancuso, interviene a seguito della nota con cui la Prefettura di Catanzaro ha reso noto ai consiglieri comunali del paese, l’insediamento odierno di una commissione antimafia d’accesso agli atti, volta a fare luce su ogni eventuale possibilità di coinvolgimento della locale amministrazione con quei contesti criminali afferenti le vicende giudiziarie che hanno scosso il territorio comunale da gennaio di quest’anno. (LA NOTIZIA)
«Eravamo tutti ben consapevoli che tale verifica dovesse arrivare, ad onor del vero già all’indomani dell’operazione Basso Profilo del 21 Gennaio 2021, visto il coinvolgimento dell’assessore Saverio Brutto, ma soltanto stamattina, a distanza di quasi quattro mesi, abbiamo assistito all’insediamento della commissione prefettizia», scrive Mancuso definendo così, attraverso l’art. 143 del TUEL, i compiti e le mansioni a cui sarà chiamata la Commissione prefettizia guidata dal Viceprefetto aggiunto Richichi.
«Nel rispetto del lavoro a cui la commissione prefettizia si sta accingendo – prosegue il sindaco di Simeri Crichi – mi corre l’obbligo rilasciare a caldo alcune considerazioni e chiarire subito che né il sottoscritto, e né tutti gli altri consiglieri, nel corso dei 5 anni, si sono mai trovati a doversi misurare con situazioni di collusione o di assoggettamento con contesti criminali di qualsivoglia natura».
Con riferimento al mandato amministrativo affidatogli nel 2016, Mancuso ne evidenzia quindi «il rispetto di quell’idea di cambiamento che aveva animato la campagna elettorale attraverso una mirata programmazione volta al miglioramento delle condizioni amministrative, territoriali, sociali, ed economiche del nostro territorio nel rispetto dei criteri di trasparenza e buon andamento», aggiungendo altresì «c’è ancora molto da fare, molte sono le cose da migliorare, probabilmente sono stati anche commessi degli errori, ma non certamente quello di essere o rappresentare un’amministrazione collusa e/o assoggettata alla criminalità organizzata. Nulla di tutto questo si è mai verificato e lo possiamo affermare a gran voce».
Tornando quindi sulle figura dell’ex assessore Brutto, il sindaco specifica come, le condotte dell’ex amministratore, «risultano inquadrate in altri contesti e non certamente riconducibili alla correttezza dell’agire amministrativo».
«Questa affermazione, di cui mi assumo a testa alta la responsabilità, intanto deve rappresentare un capisaldo per tutti i cittadini da tenere in ferma considerazione nella presente vicenda – rimarca ancora Mancuso – Del resto nessuno di noi amministratori ed io per primo avrebbe indugiato un solo momento a dimettersi dinanzi alla sola idea di dover subire influenze anomale – e conclude – Siamo stati sempre liberi nel nostro agire, senza condizionamento alcuno, ed illuminati nel perseguimento degli interessi della collettività che continueremo, nel frattempo che la commissione completi il suo lavoro, a perseguire con abnegazione e con orgoglio».