Gli imprenditori agricoli si confrontano direttamente con l’apparato chiamato a vigilare in merito all’osservanza delle normative igienico-sanitarie all’interno delle strutture agricole. Un’opportunità offerta grazie al quinto modulo del ciclo di seminari nell’ambito del progetto “Agricoltura: Laboratorio di Arte, Cultura, Ambiente e Benessere” promosso da “Agricoltura è”, associazione dell’ANPA – LiberiAgricoltori Calabria. La normativa igienico-sanitaria inerente le aziende agricole multifunzionali è stata delineata nelle quattro ore di incontro in cui, in modo chiaro ed esaustivo, ha argomento Francesco Faragò, Direttore f.f. della Unità Operativa Complessa di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Asp di Catanzaro e Lamezia Terme.
L’intervento del dirigente, anche questa volta, è stato preceduto da un resoconto generale in merito alle argomentazioni fin qui trattate e da una rapida illustrazione del quadro normativo nazionale e regionale, sviluppato dalla presidente di “Agricoltura è”, Rosa Critelli, che ha lasciato aperto uno spiraglio per eventuali e futuri chiarimenti qualora l’abbondante tempo messo a disposizione della tematica non riuscisse comunque a chiarire i dubbi ai numerosi convenuti.
Felice di prendere parte all’incontro e di mettere la propria e lunga esperienza sul campo a disposizione dei molteplici imprenditori del mondo agricolo, si è detto il direttore Faragò nell’apertura del suo intervento, rilevando l’importanza di tali iniziative per lenire quegli incresciosi episodi in cui, gli operatori, si trovano spesso impreparati nel corso dei periodici controlli, portando le autorità competenti ad adottare misure spiacevoli.
Con l’ausilio di apposite slide, Faragò ha quindi individuato i settori su cui lo stesso ha poi argomentato nel corso del seminario, partendo dalla sicurezza alimentare per arrivare a quello della nutrizione e specificando, per ognuno, le molteplici ramificazioni che in questi ambiti si rilevano.
In materia di controlli, Faragò ha quindi illustrato a quanti fossero in collegamento, come ogni aspetto dell’ispezione si basi naturalmente su specifici criteri contenuti nelle normative europee in materia, con particolare riferimento ai Regolamenti n.852/2004 e n.626/2017.
Partendo dalla produzione primaria, si è quindi arrivati a delineare la figura del titolare dell’azienda, ora identificato dalla normativa come operatore, su cui grava qualsivoglia responsabilità in merito ad irregolarità di natura amministrativa e penale.
«La sicurezza alimentare va garantita sin da quando il prodotto è ancora nel campo – ha voluto a più riprese rimarcare Faragò – se ciò non avviene, se non si presta attenzione all’applicazione delle prerogative di carattere igienico-sanitario sin da quando il prodotto nasce, lo stesso, soggetto a trasformazione, perderà ogni garanzia di qualità sotto l’aspetto alimentare».
Si è quindi passati ad analizzare ogni articolo della normativa, soffermando l’attenzione su alcuni commi specifici ed in particolare nell’ambito dei controlli ufficiali, della registrazione e del riconoscimento degli stabilimenti. Importante la notifica che gli operatori dovranno far pervenire all’autorità competente per ogni relativa fasi di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti ai fini della corretta registrazione dello stabilimento. L’autorità, ha dunque spiegato il dirigente, dovrà disporre costantemente di informazioni aggiornate sulle strutture in questione, per qualsiasi cambiamento significativo di attività nonché per la chiusa delle stesse.
Raccomandazione importante quella relativa alla compilazione della Scia, che nel nostro territorio trova ingenti difficoltà ed una superficialità diffusa. «In assenza di specifici requisiti, spuntare molteplici voci nel documento in questione – ha evidenziato il direttore dell’UOC Asp – potrebbe portare notevoli conseguenze di carattere penale», invitando dunque a prestare la massima attenzione nella redazione dell’atto.
Tra i molteplici argomenti trattati, alcune pause sono state riservate ai quesiti degli agricoltori presenti, i quali hanno voluto approfondire le tematiche, fornendo la loro opinione oltreché chiarire i loro interrogativi.
Successivamente, la relazione di Faragò si è spostata sull’analisi di quelle rigide normative a cui ogni stabilimento deve far fronte sotto l’aspetto strutturale. Dalla cucina ai bagni, il direttore ha elencato scrupolosamente alcune delle tante specifiche da seguire con attenzione, affinché ogni struttura sia adeguata alle normative del caso.
Dopo una breve pausa si è tornati alla discussione con l’analisi delle normative relative all’uso dei fitofarmaci, dunque gli antiparassitari usati per la protezione delle colture vegetali, rilevando come l’Italia rappresenti un mercato importante per la vendita degli stessi, con un consumo medio annuo di 80 mila tonnellate. In merito all’uso e consumo si è quindi fatto riferimento alla legislazione europea, nazionale e regionale in materia.
«Nonostante i vantaggi che possono rappresentare dal punto di vista agricolo, i pesticidi, per le loro proprietà intrinseche, possono risultare nocivi per organismi non bersaglio ed avere effetti indesiderati sulla salute umana e sull’ambiente» ha ricordato il dirigente Asp, fornendo, in fine, importanti dritte sull’acquisto e la vendita dei prodotti fitosanitari per non incorrere in pesanti sanzioni pecuniarie.
Uno sguardo fiscale alle attività multifunzionali dell’agricoltura
Nel successivo giorno, a riguardare invece il sesto appuntamento del medesimo ciclo di seminari è stata la fiscalità del settore agricolo e delle attività multifunzionali.
Ospite di quest’ultimo incontro il Dottore Commercialista Gennaro Davola, esperto nel campo della fiscalità nell’agricoltura che, nelle quattro ore pomeridiane, ha fornito ai convenuti ogni delucidazione tecnica per un’ottimale gestione delle aziende agricole, con particolare riferimento alle attività multifunzionali che in esse si sviluppano.
Saluto ai presenti e rewind dei primi cinque appuntamenti nell’intervento di apertura di Rosa Critelli, Presidente di “Agricoltura è” Calabria, che ha quindi introdotto l’intervento di Davola con una ricognizione della normativa in materia che avrebbe quindi riguardato la tematica di fondo dell’appuntamento.
Il commercialista, prima di entrare nel dettaglio, ha dunque citato alcune definizioni prettamente giuridiche per ricostruire e delineare al meglio il settore agricolo, l’agriturismo e gli operatori che in esso svolgono attività tipiche. Da qui la divergenza notevole tra la definizione fiscale di imprenditore agricolo rispetto a quella civilistica, «in quanto – ha spiegato Davola – dal punto di vista fiscale non sempre le agevolazioni sono perfettamente legate alla definizione del codice». Il settore agricolo, difatti, si caratterizza per una serie di regimi forfettari e dall’applicazione di aliquote ridotte rispetto alle aziende di altro settore, ha spiegato il relatore, soffermandosi particolarmente sul sistema a base catastale, applicabile in modo naturale per le imprese individuali e le società agricole, mentre per opzione, con la nuova normativa del 2007, nelle cooperative ed S.r.l.
«Non basta costituire un’attività agricola per apportare la tassazione catastale – ha evidenziato il commercialista – ma è necessario che, nella denominazione sociale, sia esplicitamente indicata la definizione “società agricola” e nell’oggetto l’azienda abbia solo ed esclusivamente lo scopo di attività prettamente agricola, escludendo ogni partecipazione primaria con altre società o lo svolgimento di mansioni che si discostano da quelle anzidette».
Nel dettaglio viene quindi definito il sistema della’aliquota compensativa, i cui presupposti essenziali, per l’applicazione nel settore agricolo, si sostanziano nel soggetto interessato, quale produttore agricolo, nonché nei prodotti che dovranno specificatamente essere compresi nell’apposto elenco contenuto nella “tabella A” della normativa di riferimento.
«Come possiamo notare – ha dunque rimarcato Davola – in questo settore, il vantaggio fiscale è elevatissimo, ma bisogna rispettare un principio fondamentale relativamente alla tassazione catastale, dove la stessa trova applicazione fino al limite massimo del terreno dell’azienda agricola».
Agevolazioni e superbonus sono stati quindi spiegati in modo esaustivo, definendo interventi di carattere energetico e sismico sulle strutture, la possibilità di compensazione del credito e le relative differenze percentuali tra vecchie e nuove normative.
Importante novità nell’ambito della vendita diretta è stata altresì annunciata da Davola, relativamente alla possibilità di vendere beni appartenenti a terzi, a patto che gli stessi non siano preponderanti.
Un aspetto fortemente complesso del mondo agricolo è dunque emerso dalla lunga relazione del commercialista, la cui stesura ha trovato innumerevoli interruzioni dovute a domande e richieste di chiarimenti nel dettaglio da parte dei titolari delle molteplici aziende coinvolte nel progetto, interessate e partecipi nel trovare risposte chiare e precise sul tema.
«Dall’incontro odierno ne usciamo tutti più arricchiti in termini di informazione» ha affermato in chiusura il presidente dell’ANPA – LiberiAgricoltori Calabria, Giuseppe Mangone, evidenziando come, l’intento dell’associazione, sia sempre animato dalla volontà di offrire un contributo ed un sostegno concreto alle aziende del territorio. Il grazie di Mangone, infine, all’ente Regione per la fattiva collaborazione, con lo sprone ad andare avanti fiduciosi per le prossime iniziative.